Vi avevamo già informato di un’ipotesi di realizzare una serie su “Il Signore degli Anelli”. Ora è ufficiale: la produrrà Amazon

Vi avevamo già informato di un’ipotesi di realizzare una serie su “Il Signore degli Anelli”. Ora è ufficiale: la produrrà Amazon

Amazon e Tolkien Estate hanno siglato l’accordo per produrre la serie TV de Il Signore degli Anelli. Quali storie si potrebbero sfruttare?

Era nell’aria da qualche settimana. Le ultime indiscrezioni e i rumor d’oltreoceano parlavano di una nuova serie dedicata al Signore degli Anelli. Da una parte Warner Bros, dall’altra Tolkien Estate, in mezzo Netflix e Amazon interessate a sfruttarne i diritti per creare nuovi contenuti per le loro piattaforme streaming. A spuntarla è stata proprio Amazon, che, dopo i diritti delle opere di Neil Gaiman, ha acquisito i diritti del più grande autore fantasy di tutti i tempi: J. R. R. Tolkien. Ovviamente la serie non sarà di nuovo la trasposizione del capolavoro di Tolkien ma sarà orientata verso altre idee.

Una serie potenzialmente infinita

Diciamo la verità, molti fan si sono sentiti sollevati all’idea che la serie non avrebbe intaccato la trilogia di Peter Jackson ma ci avrebbe “girato intorno”. Non per i soliti motivi da fan noiosi e annoiati, del tipo “mi rovinano i film” ma perché l’universo tolkeniano è talmente vasto da avere tantissime altre storie al suo interno, inutile scomodare la saga più vincente agli Oscar di sempre. Inoltre, la presenza e l’accordo siglato tra Tolkien Estate, Harper Collins e Amazon dovrebbe sicuramente tranquillizzare tutti.

La serie dovrebbe avere, secondo le parole di Sharon Tal Yguado, head of scripted series di Amazon Studios, varie stagioni e potrebbe tranquillamente muoversi tra più fronti. D’altronde, la maggior parte dei fan di Tolkien vorrebbe vedere varie storie care al professore, sul piccolo schermo. In fin dei conti, molte cose non erano affatto adatte al grande schermo e al trattamento “Jackson”. Mentre creare contenuti originali, seppur interessanti come “L’Ombra di Mordor” o “L’Ombra della Guerra” potrebbe non essere la strada giusta.

Tra Silmarillion e Videogames

Era il 1977 quando Cristopher Tolkien dava alle stampe “Il Silmarillion“, opera cardine di J.R.R. Tolkien, mai pubblicata dal professore di Oxford e lavoro di una vita intera.

Intendiamoci, il Silmarillion non è un’opera facile a cui approcciarsi perché chi ha letto il Signore degli Anelli potrebbe trovare la “Bibbia” di Tolkien parecchio difficile. Potenzialmente, però, il Silmarillion è una vera e propria miniera d’oro per Amazon, in questo caso. All’interno del libro si trova tutto quello che c’è da sapere sulla Terra di Mezzo. La nascita della vita e di Arda, il dio Iluvatar che crea il mondo che tutti conosciamo: elfi, uomini e tutto il resto. Una scena potenzialmente epica, la creazione di tutto attraverso la musica. Ma allo stesso tempo c’è la genesi di Melkor e di Sauron, di Shelob e di Gandalf. Una storia di origini, come va di moda ultimamente a Hollywood. Anche se, probabilmente, la storia più affascinante sarebbe quella dedicata alla Terza Era della Terra di Mezzo che vede l’origine degli anelli del potere e dell’Unico di Sauron.

Allo stesso tempo, però, sarebbe anche interessante vedere gli altri fronti della Guerra dell’Anello, poco sfruttati nella trilogia di Jackson. Storie già narrate in “La Battaglia per la Terra di Mezzo 2“, in cui il giocatore ripercorreva le tappe inedite della Guerra dell’Anello: le battaglie di Dale, Lothlorien e di Bosco Atro, descritte, per altro, nelle appendici stesse del Signore degli Anelli. Tutto potrebbe giocarsi sul terreno sicuro già tracciato dal Signore degli Anelli, portando così i fan a vedere la serie senza bisogno di ulteriori contestualizzazioni da parte degli sceneggiatori di Amazon. Senza parlare, inoltre, de “I Figli di Hurin“, sempre pubblicato da Cristopher Tolkien, o “Beren e Luthien”, storia d’amore citata più volte da Arwen e Aragorn durante le vicende del Signore degli Anelli e che ha fatto sognare generazioni di giovani innamorati in tutto il mondo.

L’unico racconto che risulterebbe molto difficile da trasporre è, ahimè, uno dei più amati dai fan: Tom Bombadil. Escluso, probabilmente con ragione, dalla trilogia di Jackson, le avventure di Tom Bombadil potrebbero essere adattate in una manciata di episodi ma tutto dipenderà dal tono assunto dalla serie stessa e dalla possibilità “antologica” della trasposizione televisiva.

 

Antonio David Alberto, everyeye.it

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