“Viaggio nell’Italia che cambia”

“Viaggio nell’Italia che cambia”

In occasione dell’anniversario della nascita di Ugo Zatterin (15 ottobre 1920), Rai Cultura ripropone “Viaggio nell’Italia che cambia”, un’indagine del 1963 in cinque episodi, trasmessa da martedì 15 ottobre alle 13:00 su Rai Storia. Caratteristica principale dell’indagine, dichiarata dallo stesso Zatterin, è che “non poteva perdersi nei dettagli della vita italiana; doveva invece ricercare, attraverso la scelta di alcuni ‘campioni’ umani e la testimonianza autentica di alcuni protagonisti celebri e anonimi, l’esistenza di alcune linee di sviluppo della società italiana, la presenza di grandi temi nazionali, il cui sviluppo non è concluso e che per la loro stessa incompiutezza provocano ancora polemiche e suscitano giudizi e reazioni contraddittorie”.

Nei primi tre appuntamenti, si esplorano alcune località e situazioni scelte come esempi di una realtà economica in trasformazione. Nel primo episodio, si mette l’accento sulla straordinaria rivoluzione industriale di Carpi e su quella più modesta, ma altrettanto significativa, di Marano Ticino: due casi estremi che fungono da esempi di reazione all’arrivo delle fabbriche nelle regioni settentrionali. Nel secondo episodio, si illustra l’arrivo della fabbrica nelle regioni meridionali: come esempi sono stati scelti due grandi complessi industriali sorti uno a Pozzuoli – simbolo della ricostruzione in una zona che è passata da una certa attività industriale durante la guerra a disoccupazione e disordini sociali dopo la sconfitta – e l’altro a Brindisi, città all’epoca completamente agricola e tra le più depresse della nazione.

Il terzo episodio si concentra sulla fase inevitabile di crisi e trasformazione dell’agricoltura, a cui l’industria e l’urbanizzazione hanno gradualmente sottratto manodopera e risorse. Il campione dell’episodio è rappresentato dai mezzadri del Chianti che hanno progressivamente abbandonato i poderi e le case, riducendo a metà la produzione di vino. Dinamiche simili sono osservate anche in alcune grandi fattorie dell’Emilia-Romagna e del Piemonte, così come nel Sud, con il caso emblematico dei braccianti pugliesi e di San Severo.

La quarta puntata mette in evidenza il contrasto tra l’arrivo di grossi macchinari e il continuo e crescente bisogno di manodopera specializzata: l’ufficio di collocamento di Milano, Torino – destinazione d’arrivo del “treno del Sole” – ma anche l’ufficio di collocamento di Napoli mostrano luci e ombre dell’immigrazione al Nord (e di quella più rara al Sud) e delle difficili dinamiche di integrazione sociale e umana.

Dopo aver affrontato tutti i grandi temi della trasformazione che l’Italia stava sperimentando (l’industrializzazione da Nord a Sud, la grande migrazione trans-peninsulare, lo spopolamento delle campagne, l’insufficienza di manodopera specializzata), Zatterin chiude il suo viaggio nell’universo della distribuzione e delle rivoluzioni in atto nella società dei consumi, determinate dall’avvento dei supermercati, dalla distribuzione del gas, dalla motorizzazione, dall’entrata in scena degli elettrodomestici, dalla confezione italiana degli abiti, dall’apparizione della televisione.

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