L’ultima volta che siamo stati bambini, cosa sapere sul film di Claudio Bisio sulla Shoah

L’ultima volta che siamo stati bambini, cosa sapere sul film di Claudio Bisio sulla Shoah

A tre mesi dalla proiezione in anteprima al Giffoni Film Festival, arriva al cinema L’ultima volta che siamo stati bambini, di e con Claudio Bisio, anche co-sceneggiatore insieme a Fabio Bonifacci dell’adattamento del romanzo omonimo scritto da Fabio Bartolomei del 2018.
Bisio, che si era assicurato i diritti della storia, ha finito col girare la pellicola della quale, in un primo momento, non si era immaginato regista. Il film, già accolto positivamente alla kermesse dedicata ai bambini e ai ragazzi, ha come protagonisti un gruppo di giovanissimi durante la seconda Guerra Mondiale. Ecco cosa c’è da sapere.

LA TRAMA DEL FILM AMBIENTATO NEL 1943

Risate, lacrime e sicuramente tante emozioni per L’ultima volta che siamo stati bambini, un film che tratta il tema della Shoah in maniera tenera e struggente, dal punto di vista dei più piccoli.
Ambientato a Roma nell’estate del 1943, vede i protagonisti muoversi all’interno di uno scenario di guerra di cui non si vede ancora la fine. Tra le nefandezze di quel momento storico complicato, la deportazione di Riccardo, uno dei ragazzini di un gruppo di amici formato da Italo, il figlio di un Federale, Vanda, un’orfana cresciuta dalle suore, e Cosimo, il cui papà è un dissidente al confino.
I tre, che sono legati da un patto di amicizia con Riccardo, si mettono in testa di andare a riprendere l’amico in Germania seguendo i binari del treno che lo ha portato via da loro.
Sulle tracce dello sconsiderato trio, Vittorio, il fratello maggiore di Italo e suor Agnese, coinvolti loro malgrado in un’avventura spericolata che è un’odissea ma soprattutto la fotografia di una città, Roma nei giorni del rastrellamento del ghetto, e di un Paese nel mezzo di una delle pagine più dolorose della sua storia. A smorzare il tutto, l’ironia delle situazioni, le connotazioni umoristiche dei personaggi, specie dei ragazzini, lodati da Bisio per la loro bravura.

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