Vanzina, no alle polemiche, è un film di speranza

Vanzina, no alle polemiche, è un film di speranza

“In una Roma spettrale e magnifica ho pensato di fare una classica commedia all’italiana, uno stile che, ricordo, racconta generalmente una storia di persone che vivono in una tragedia più grande di loro. Così tutte quelle chiacchiere, quelle polemiche e quegli odiatori sui social credo debbano oggi cospargersi il capo di cenere, questo film è soprattutto un segnale di speranza”. Così Enrico Vanzina, nel ruolo di neo regista, ha presentato ‘Lockdown all’italiana’, commedia che è stata accompagnata già all’annuncio da mille polemiche sull’opportunità di mettere in scena la tragedia del Covid che ha visto tanti morti ed è ancora in atto.

“Ho avuto le spalle molto larghe per sopportare tutto questo – dice ancora il regista nel presentare a Roma il film con Paola Minaccioni, Ezio Greggio, Ricky Memphis e Martina Stella, in sala da giovedì 15 ottobre con Medusa in 350 copie -. Ma vi pare che io che ho visto mio fratello morire recentemente, speculi sulla morte? Proprio questa mattina – aggiunge commuovendosi – ho chiesto idealmente a Carlo se avevo fatto bene a fare questo film e da lui mi è arrivato un chiaro silenzio-assenso”.

Questa la storia. Giovanni (Greggio);, avvocato cinquantenne, ;vive in una lussuosa casa nel quartiere romano dei Parioli insieme alla moglie ;Mariella (una bravissima Minaccioni che, tra l’altro, ha partecipato anche alla sceneggiatura). Ma l’avvocato ha da tempo la testa altrove, ovvero pensa a Vanessa (Stella), una cassiera del supermercato, molto basica e sexy, sposata con il tassista Walter (Memphis) con il quale convive in un modesto bilocale di periferia. Ora entrambe le coppie sono scoppiate, finite, all’ultimo atto, ma si ritrovano a dover convivere, causa forzata quarantena. Il film, low budget, girato in poche settimane durante la pandemia e il primo ad uscire in sala, “racconta – sottolinea Vanzina – la ricerca di felicità di quattro personaggi negativi. Non l’abbiamo certo fatto per guadagnare, anche se spero nei diritti di remake. Lo vedo perfetto ambientato in Francia con protagonista Daniel Auteuil. Il fatto che esca in sala e non su Netflix, piattaforma sulla quale il mio ‘Sotto il sole di Riccione’ è tra i più visti della stagione, è stata una nostra volontà, mia e di Giampaolo Letta di Medusa, a cui non è mancato il coraggio”.

Dice infine Paola Minaccioni: “Ho amato subito molto questa storia e devo dire che ho studiato tanto questo personaggio, anche perché in genere faccio solo dei caratteri, mentre qui mi sono ritrovata un ruolo a tutto tondo in cui mi è stato anche chiesto di essere femmina”.

Francesco Gallo, ANSA

Torna in alto