Post sul profilo Fb: “Anche Milano non gli ha mai voluto dare uno spazio”. Centinaia i commenti, oltre le polemiche, di condoglianze e affetto. Allestita la camera ardente al Piccolo Teatro Strehler fino a mezzanotte. Sabato i funerali alle 12, sarà sepolto vicino alla moglie Franca Rame
Tutti sul posto per l’ultimo omaggio a Dario Fo, scomparso ieri a Milano. Piove a dirotto fuori la camera ardente allestita al Piccolo Teatro Strehler dove, accolto dal figlio Jacopo, è arrivato il sindaco di Milano Giuseppe Sala con la fascia tricolore. Presenti anche gli assessori alla cultura e alle politiche sociali, Filippo del Corno e Pierfrancesco Majorino.
Su un cavalletto dietro la bara chiusa nel foyer del Piccolo Teatro, Dario Fo sorride, alza il pennello sulla fronte e con l’altra mano fa un gesto a chi gli ha scattato l’immagine. A fianco uno sgabello con i suoi pennelli, olii, tempere e uno straccio ancora sporco di colore, vivo. Ci sono i gonfaloni della Regione Lombardia, della città metropolitana e del Comune di Milano. Nessun fiore tranne la corona di rose bianche e rosse inviata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Addio a Dario Fo, il feretro dell’artista arriva al Piccolo teatro di Milano
È Milano soprattutto a salutarlo oggi. Dal Piccolo Teatro fino a quella Palazzina Liberty, che negli anni Settanta divenne la casa del suo ‘Collettivo teatrale la Comune’ e la sede di tanti spettacoli. Un simbolo che il Comune potrebbe anche intitolargli. La camera ardente oggi resta aperta tutto il giorno, dalle 9,30 fino a mezzanotte, poi ancora domani dalle 8,30 alle 11, quando il feretro sarà accompagnato in Piazza Duomo per l’ultimo saluto, che dovrebbe esere intorno a mezzogiorno. Sarà tumulato al Famedio, accanto a Franca Rame e a Enzo Jannacci. “Certo che lo portiamo al Famedio, là c’è già la mia mamma”, dice Jacopo. Il Comune non attuerà il normale iter per l’omaggio al Famedio, che prevede di attendere un anno dalla morte e una delibera approvata dal consiglio comunale con una maggioranza di quattro quinti.
A novant’anni e lucido fino alla fine, Dario Fo è morto ieri all’ospedale Sacco. Tutta Milano racconta qualcosa di lui. “Sì, adesso sono tutti a celebrare Dario. Dopo una vita che han fatto di tutto per censurarlo e colpirlo in tutti i modi. Vaffanculo. Onore a Brunetta che ha detto che mio padre non gli è mai piaciuto” ha scritto ieri sera sul suo profilo Facebook Jacopo Fo, “e anche Milano che adesso lo celebra non gli ha mai voluto dare uno spazio”. Un post serale, dopo una giornata intensa, frenetica, l’ovazione finale di tutto il mondo al più libero, scellerato, vitale, instancabile degli artisti. “Con Franca abbiamo vissuto tre volte più degli altri”, diceva ripercorrendo una vita straordinaria celebre in ogni parte del pianeta.
Addio a Dario Fo, il figlio Jacopo ricorda il padre e gli anni della censura
Su Fb oltre tremila condivisioni, e altrettanti commenti. Per lo più condoglianze, per un padre perso, e molto amore. Qualche replica, “Si tanta ipocrisia, ma difendere Brunetta no. Ha definito Dario Fo un uomo violento. Vergognoso” scrive Elvira V. “Sig. Jacopo. Però eravamo veramente in tanti ad amare il Maestro insieme alla Signora Francesca. Vi abbraccio tutti e vi faccio le più sentite condoglianze”, posta SerT. “Per favore Jacopo non cada nella pubblicazione di frasi retoriche sull’onda di un cordoglio del popolo vero e sentito… i suoi genitori son andati con il loro esempio ben oltre agli ipocriti che li circondavano”, Maria G e, tra i vari, il commento di Nino M.: “Però, onore a brunetta, mi sembra un po’ troppo..”
Oggi, fuori dal teatro, aspettano in molti. “Io penso che abbia dato più di quanto abbia ricevuto da Milano – dice il sindaco – non ci sono grandi segni di omaggio a lui e cercheremo di rimediare. Oggi è una giornata piovosa, tipica milanese ma io in mente la sua risata”. “I milanesi possono essere diversi, ma tutti si uniscono attorno a questa Milano”.
la Repubblica