Lʼattore, ospite del Festival della Commedia, ha parlato del suo nuovo film in uscita a Natale
Christian De Sica e Massimo Boldi sono pronti a tornare al cinema con “Un Natale su Marte” in cui, però, non saranno né amici né rivali ma padre e figlio. “Sarò il figlio di Christian De Sica ma non sarò sottoposto ad alcun trucco in grado di ringiovanirmi”, ha anticipato Boldi. “Sarò io, ma anagraficamente sarò molto più giovane. Non posso spiegare come questo possa essere possibile, lo si capirà soltanto guardando il film”.
“Il film è ambientato su Marte, anno 2050, perché la Terra non era più in grado di contenere la popolazione e quindi ci si sposta sul pianeta rosso”, ha dichiarato Boldi presentando il cinepanettone al Festival della Commedia Italiana di Formia.
“Sul set tamponi ogni cinque giorni” – “Ci sarà anche Milena Vukotic: sarà una vedova allegra e cercherà di consolarmi perché pensa, erroneamente, che siamo coetanei. E’ stato strano girare questo film in questo difficile periodo storico: abbiamo dovuto fare tamponi ogni cinque giorni per poter essere un po’ tranquilli”.
Il post della discordia – Proprio sull’argomento, l’attore ha chiarito la sua posizione dopo la polemica social di qualche settimana fa. Su Facebook Boldi aveva criticato la gestione delle pandemia da parte dei governi, invocando l’aiuto del Signore per combattere i “padroni del mondo, cacciandoli per sempre dal paradiso terrestre.
“Ho ricevuto anche messaggi di consenso” – Erano le sei del mattino quando scrissi di getto quel post, implorando Nostro Signore. Dopo un paio di giorni ricevetti messaggi di consensi anche dalla virologa Maria Rita Gismondo, da Vittorio Sgarbi e Red Ronnie”, ha spiegato
“Non sono un negazionista” – “Mi hanno dato del negazionista ma non è vero. Ho scritto quel post perché per il 30esimo compleanno di mia figlia hanno preparato un video che comprendeva vari ricordi, alcuni anche con mia moglie. Mi è venuta un po’ di malinconia, e mi sono chiesto se fosse possibile lasciare ai giovani un mondo come quello attuale. Quale sarebbe il loro futuro?”.
“Forse questa è la nostra terza guerra mondiale” – “Mi reputo critico su tali argomenti perché mi chiedo cosa succeda in caso di positività asintomatica. Vorrei davvero riuscire a capire questo passaggio. La cosa curiosa e strana è che non si tratta di una situazione soltanto italiana. Si potrebbe pensare anche a un pasticcio internazionale, governativo. Forse questa è la nostra ‘terza guerra mondiale’ e non ce ne siamo ancora resi conto”.
Tgcom24