Peter Sellers sul manifesto della Festa del Cinema di Roma

Peter Sellers sul manifesto della Festa del Cinema di Roma

L’ispettore Clouseau, protagonista della serie dedicata alla «Pantera Rosa», campeggia sul cartellone pubblicitario della tredicesima edizione in programma dal 18 al 28 ottobre all’Auditorium Parco della Musica

Difficile trovare un personaggio cinematografico capace di raccogliere i consensi di un pubblico più vasto. Adorato per «la straordinaria carica comica, la brillante imprevedibilità delle sue interpretazioni e le eccellenti prove in ruoli drammatici» Peter Sellers, ritratto nei panni del suo personaggio più conosciuto, l’ispettore Jacques Clouseau, protagonista della serie dedicata alla «Pantera Rosa», campeggia sul manifesto pubblicitario della tredicesima edizione della Festa di Roma, in programma dal 18 al 28 ottobre all’Auditorium Parco della Musica.

Lo scatto ha la firma del fotografo britannico Terry O’Neill, celebre in tutto il mondo per aver immortalato innumerevoli personalità della musica e del cinema, dai Beatles ai Rolling Stones, dalla famiglia reale britannica alle star di Hollywood. Nell’immagine scelta per pubblicizzare la Festa del Cinema 2018, Peter Sellers è colto in flagrante da Terry O’Neill che riesce a catturare con il suo obiettivo la carica ironica dell’interprete, ma anche tutto il suo stupore: «Sin dal mio primo anno, ho voluto caratterizzare la mia direzione artistica con manifesti che dessero un segno di eleganza, grazia e leggerezza – ha spiegato il direttore artistico della Festa del Cinema di Roma Antonio Monda –. Quest’anno sono felice di aggiungere anche l’ironia, e Peter Sellers, in questo, è un maestro. Non è stato soltanto un genio comico, ma anche un attore grandissimo e versatile, come dimostrano le sue magnifiche interpretazioni per maestri diversissimi quali Stanley Kubrick, Vittorio De Sica, Hal Ashby, Blake Edwards, Alexander Mackendrick e molti altri».

La figura di Peter Sellers attraverserà tutta la prossima edizione della Festa del Cinema. L’interprete dell’indimenticabile giardiniere analfabeta di «Oltre il giardino», nato l’8 settembre 1925 a Southsea (Hampshire) e morto a Londra, il 24 luglio 1980, sarà infatti protagonista di una retrospettiva curata da Mario Sesti e realizzata in collaborazione con l’Ambasciata Britannica e il British Council. Un’occasione per rinnovare il rapporto stretto che lega gli spettatori a un divo capace di esprimere le più diverse sfumature recitative e, per questo, vicino a ognuno di loro.

La Stampa

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