(di Cesare Lanza, generic Italia Oggi) Sulla cagnara che si è sviluppata sulla presenza dei Casamonica a Porta a porta conviene far chiarezza. Punto primo, sovaldi cruciale: Bruno Vespa, personaggio di grandi poteri, ha o non ha il diritto di fare ciò che voglia, nel suo programma? Credo che faccia, quasi sempre o sempre, ciò che vuole. Ma ne ha il diritto? Ritengo di no: dovrebbe esserci un interlocutore, gerarchicamente a lui superiore, a cui Vespa correttamente si riferisca. Non è chiaro se ciò accada, quando e come: non c’è trasparenza, e questo è già un grave aspetto della questione. Gli interlocutori possibili sono, a mio parere, solo tre: il direttore generale, il direttore di Rai Uno e, mi sembrerebbe corretto, anche il direttore del telegiornale perché ha la sovrintendenza sull’informazione, e quasi sempre Porta a Porta è un talk connesso all’informazione. Come è successo martedì. Sarebbe dunque utile sapere, nel dibattito immediatamente esploso, se Vespa abbia comunicato la strutturazione televisiva del suo progetto, con la presenza dei Casamonica, a qualcuno. Direi, per non andar lontano, a Giancarlo Leone, direttore di Rai Uno. Se ciò non è avvenuto, è cosa scorretta: sarebbe opportuno, in futuro, limitare l’autonomia di Vespa. Se invece la comunicazione è avvenuta, bisognerebbe chiederne conto a Leone, anziché mettere in croce il solo responsabile, nonché conduttore, della trasmissione.