Il 4 luglio è uscito nei cinema statunitensi il film Sound of Freedom, diretto da Alejandro Gomez Monteverde. Racconta una storia vera: l’ex agente federale Tim Ballard, diventato vigilante, salva un bambino da una rete di trafficanti di esseri umani in America Latina. Poco dopo scopre che la sorella del piccolo è ancora prigioniera e si mette sulle sue tracce. Inizia così un viaggio molto pericoloso che lo porta a rischiare la vita.
La pellicola, che al botteghino sta riscuotendo un ottimo successo, sta ricevendo il plauso della destra americana (estrema e non) ed è stato accostato a teorie cospirazioniste come quella del gruppo QAnon. Lo stesso ex presidente Donald Trump ha definito Sound of Feedom “il film del momento in qualsiasi parte del mondo”, nonostante – lo ricorda Il Post – sia uscito solo negli Stati Uniti. Il tycoon ha inoltre organizzato una proiezione nel suo gofl club in New Jersey. Non solo politica: anche Elon Musk ha offerto gratis il supporto di Twitter per incentivare la promozione e la visione.
ANGEL STUDIOS E IL MARKETING RIVOLTO AI FEDELI CRISTIANI
Alla base della strategia di marketing, che punta su un pubblico conservatore e cristiano, c’è il distributore statunitense Angel Studios. Ha comprato Sound of Freedom dalla Disney lo scorso anno (Sound of Freedom è stato in realtà girato nel 2018). Non si tratta di un’azienda fra le più grandi, ma è nota soprattutto per i prodotti a sfondo religioso: è celebre per la serie tv The Chosen, su Gesù Cristo. Gli incassi sono andati bene anche perché Angel Studios ha deciso di puntare su un sistema di acquisto per terzi: un’app – Pay It Forward – permette di comprare il biglietto e ottenere un codice consegnabile a chi si vuole. Nel primo weekend di apertura il 20% dell’incasso è arrivato proprio da questo sistema, che secondo la casa di distribuzione viene usato anche dai grandi gruppi: un esempio sono le parrocchie.
“IL FILM CHE NON VOGLIONO FARVI VEDERE”
Sound of Freedom non contiene riferimenti a cospirazioni, ma è diventato celebre – ricorda sempre Il Post – come “il film che non vogliono farvi vedere”: la Disney in un primo momento scelse infatti di non mandarlo in sala e di tenerlo da parte. Questa decisione ha sollevato da subito i sospetti di una parte dell’opinione pubblica americana che accusa il partito democratico e le élite di ignorare il traffico di bambini per scopi sessuali. Inoltre, a impersonare il protagonista è l’attore Jim Caviezel: nel 2000 è diventato celebre per aver interpretato Gesù di Nazareth in La passione di Cristo di Mel Gibson e ha promosso in più occasioni teorie simili alle idee di QAnon. Secondo questo gruppo esiste un ordine mondiale impegnato nel traffico di minori e colluso con una parte del governo americano.