Il lockdown è stata una situazione-limite, che personalmente non mi ha né spaventata né innervosita. Ho vissuto la chiusura approfittando di un’occasione unica per potermi finalmente fermare, per riprendere in mano i miei ritmi, i miei tempi e tornare a pensare, dedicando il giusto tempo all’osservazione e all’ascolto. E così ho pensato tanto e, per un lungo periodo, non ho neanche avuto alcuna ispirazione per scrivere. A un certo punto, però, nella città in cui vivo, Cesena, è esplosa una primavera incredibile, come da tempo non se ne vedevano.
Questa esplosione di vita mi ha indotta a riflettere sul contrasto che si stava creando tra l’assenza di tutto da una parte e questa vivace esuberanza dall’altra. Noi esseri umani fermi, bloccati, chiusi, lei in totale espressione di vitalità, libera, bellissima. Essendo una docente, oltre che cantautrice, ho alunni e alunne adolescenti e, in quel contesto stridente tra una primavera sfacciatamente vitale e la chiusura implacabilmente povera di vita, ho pensato a loro, ai miei alunni ed alunne. Mi sono chiesta: cosa stanno provando adesso? Proprio loro, che sono come questa primavera, nel pieno della loro esplosione vitale, come staranno sopportando questa privazione, questo blocco ai loro stimoli, alle loro passioni.
Quindi, mentre io quasi godevo di quella stasi, ho realizzato quanto gli innamorati lontani potessero soffrire di questa sospensione delle loro emozioni, dei loro sensi.
Mi si è quindi affacciata alla mente una storia che riproducesse la sensazione di desolazione causata da un’esperienza del genere e al contempo che fosse contrastata dall’antitetico desiderio di essere, di esserci. Ho immaginato due adolescenti innamorati dentro questa chiusura, due adolescenti che incarnano una primavera che arriva nonostante tutto, per tutti. Inesorabile e quasi impietosa, come un profumo che implode dentro. Ho iniziato a scrivere ed ho sentito l’alchimia tra i due, la loro chimica che agiva anche a distanza, una chimica capace di arrivare dritta al cuore e nella pancia, scuotendo i sensi e l’anima. A dispetto di tutto, della pandemia, della paura, dell’isolamento, l’amore che va avanti è stata la mia ispirazione, come una dedica a tutti coloro che in quel periodo stavano soffrendo la distanza.
La musica, come accade la maggior parte delle volte per me, l’ho scritta di pari passo con le parole. Ed è stata immediata, senza fronzoli, dovendo rappresentare la spontaneità dei sentimenti che volevo raccontare, istintivi e naturali. Il giro armonico e la melodia stessa, infatti, sono così, con in più quel pizzico di delicata sensualità che ho cercato di riprodurre nel ritornello, nell’intonazione un po’ soffusa della voce. “Alchemica” è una riflessione maturata nel silenzio, per ricordare agli esseri umani che, come disse Dostoevskyij, la Bellezza salverà il mondo. Questa canzone è stata quindi concepita veramente durante il lockdown ed inserita nel nuovo album “Fuori dalle labbra” ( Be Next Music/Arten, Curci Ed, Sony Music), come secondo brano singolo estratto. Essa è anche la prima traccia delle 11 che lo compongono, proprio per la sua immediatezza, sia musicale che letteraria.