Scendere anziché salire la scala sociale. E’ con le storie di persone, travolte da problemi economici, che parte la nuova puntata di “Tv7”, il settimanale di approfondimento del Tg1, in onda alle 23.50, su Rai1. La storia dei coniugi Scirea, come quella di tanti a Milano, città-vetrina degli ultimi anni ma anche quella in cui si allarga sempre più la forbice della povertà. Per evitare che situazioni di forte difficoltà si trasformino in indigenza cronica, la Caritas ha lanciato un progetto con cui paga le bollette a 6mila famiglie. Tra loro, quella di Raffaella e Felice che gestivano l’ultima edicola di via Padova. Chiusa a marzo, prosciugata dalla crisi dell’editoria e dalle mutazioni del quartiere. L’ultima tappa di uno scivolamento che ha trascinato questa famiglia dalla classe media alla povertà.
Si prosegue con un viaggio tra abusivismo ed ecomostri. In Calabria, a Saline Ioniche, nel reggino, da quarant’anni le rovine della ex Liquichimica – una fabbrica costata 300 miliardi di vecchie lire e mai entrata in funzione – inquinano uno dei tratti di costa più suggestivi del Mediterraneo. Ma tutti i progetti di bonifica e riqualificazione del territorio sono rimasti solo sulla carta.
Poi, a dieci mesi esatti dal crollo del Ponte Morandi di Genova, Tv7 torna a vedere le condizioni di chi, in pochi minuti, ha visto la propria vita stravolta. La commemorazione delle 43 vittime, la demolizione delle case inagibili, la nuova vita dei 600 sfollati quasi tutti in una abitazione sostitutiva. Tra questi due sorelle, Mimma e Rita che tornano nella casa dove vivevano con il padre, lasciata di corsa quella mattina del 14 agosto, tra ricordi ed emozioni. Le telecamere del programma si trasferiranno in Medio Oriente dove non solo Israele è all’avanguardia nel mondo con il suo record di investimenti in start-up. Anche nei Territori e persino a Gaza le aziende multinazionali investono e assumono ingegneri palestinesi. E un progetto visionario del miliardario palestinese-americano Bashar-al-Masri, sta costruendo da zero la prima città palestinese in Cisgiordania, Rawabi.
Si torna nella patria di Rossini per incontrare una persona che di professione fa il musicista. Ma l’amore per la musica lo ha spinto a diventare al tempo stesso ingegnere del suono, ecologista ed esploratore delle foreste tropicali. David Monatti, docente al Conservatorio di Pesaro, ormai da anni gira il mondo per catturare suoni: i più belli, quelli a rischio di estinzione, che poi condivide con il pubblico in sale tridimensionali.
Il viaggio continua nelle “stanze segrete” degli adolescenti. Sono molti quelli che si chiudono in camera, smettono di andare a scuola e troncano qualsiasi contatto con il mondo esterno. L’unico legame con la realtà è virtuale. Alcuni sono violenti, altri autolesionisti. Il fenomeno degli hikikomori continua ad estendersi anche nel nostro paese. Ad oggi sono 100mila i casi. Le terapie sono quasi inesistenti mentre i familiari, impotenti e disperati, cercano di fare rete per sostenersi a vicenda.
Si parla anche di incidenti stradali che quando non lasciano la vittima sull’asfalto a volte stravolgono però la vita: dieci anni fa resta vittima di un incidente stradale, a bordo della sua amata moto. Gianluca, trentenne, da allora ha perso l’uso delle gambe e vive su una sedia a rotelle. Gli incidenti stradali rappresentano una piaga per il nostro paese: ogni anno vengono denunciati 2 milioni e mezzo di incidenti stradali. In più di 3mila perdono la vita, 25mila vivono con una invalidità permanente grave.
Chiusura con “i tipi da bar” , persone che studiano e lavorano al tavolino del bar. Un’abitudine diffusa all’estero che prende piede anche nelle città italiane. A Milano c’è chi “affitta” il tavolino o chi si accontenta della consumazione, sono per lo più studenti universitari e liberi professionisti free lance o persone in viaggio per lavoro. Occupano un posto per ore o anche tutto il giorno senza che nessuno li mandi via.