Il primo passo verso il cambiamento era stato fatto nel 2016 con la sostituzione integrale delle famiglie campione, ora arriva la vera svolta di Auditel e già il nome rende l’idea: SuperPanel
L’operazione prevede una serie di novità che forse arrivano con un po’ di ritardo ma che daranno una maggior quantità di informazioni e molto più precise rispetto a prima.
Innanzitutto, viene allargato ancora di più il pubblico campione, triplicandolo: sono state selezionate altre 10400 famiglie campione che si andranno ad aggiungere alle 5700 famiglie selezionate l’anno scorso; un bacino di oltre 40mila persone di diverse fasce d’età che in molti casi decreteranno – attraverso la loro scelta al momento di accendere la tv – la vita e la morte di una trasmissione o il suo spostamento nel palinsesto.
A queste famiglie infatti sono stati assegnati dei set meter, già in grado di produrre i dati di ascolto e i primi dati aggiornati verranno diffusi il prossimo 30 luglio. Questi apparecchi funzionano allo stesso modo dei precedenti people meter in possesso delle 5700 famiglie, ma sono ancora più semplici perché non prevedono la “collaborazione da parte delle famiglie – ha spiegato Raffaele Pastore, coordinatore del comitato tecnico di Auditel – Il set meter infatti è in grado in modo più automatico, grazie a un algoritmo che tiene conto delle abitudini di ascolto e delle caratteristiche socio-demografiche del panel, di rilevare i consumi individuali”.
Ma la vera novità è data dalla rilevazione degli ascolti su tutti i device digitali, quindi Smart TV, pc, smartphone e tablet. I nuovi set meter permetteranno di installare presto dei nuovi sistemi chiamati router meter che saranno in grado di misurare anche i device mobili, probabilmente dall’anno prossimo. Non poteva essere diversamente dal momento che “vedere qualcosa” non presuppone più necessariamente la presenza di un televisore in casa e questo anche perché negli ultimi anni si sono imposte piattaforme come Netflix e Amazon entrate ormai nella quotidianità di molte famiglie. Una fetta importante ma finora ignorata e che invece interessa tutti coloro che con la pubblicità ci campano.
Anche se in ritardo, quindi, Auditel ha apportato finalmente una serie di importanti cambiamenti, soprattutto dopo le polemiche che c’erano state nel 2015 quando per errore era stata svelata l’identità delle famiglie campione, successivamente sostituite in toto dall’azienda. “Forse anche grazie a quell’episodio – ha commentato Pastore – oggi abbiamo un campione non solo triplicato, ma anche radicalmente nuovo, le cui famiglie hanno un’anzianità al massimo di due anni. È il panel più giovane e più grande al mondo e il meglio orientato verso la prospettiva futura dei device mobili”.
Ma c’è un altro problema. Con tanti cambiamenti a rimanere fuori dal monitoraggio è come sempre la radio, come ha fatto notare il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai: “Possibile che nel rinnovare il panel nessuno abbia pensato a come testare anche gli ascolti radiofonici? – scrive su Facebook – Oggi – scrive ancora Anzaldi – la radio lavora sostanzialmente in assenza di dati. Le rilevazioni sono semestrali e non danno modo di testare i programmi e pianificare investimenti in modo strategico”.
L’ Unità