Il 72mo Festival si apre stasera con gli zombie protagonisti della commedia horror I morti non muoiono di Jimi Jarmusch, ma scoppia già la prima polemica. E va giù dura contro il mostro sacro Alain Delon, 83, che domenica prossima riceverà a Cannes la Palma d’Onore: l’associazione cine-femminista Women in Hollywood ha infatti lanciato una petizione (già 15mila le firme) perché l’onorificenza non gli venga consegnata. Motivo: il divo francese sarebbe «razzista, omofobo, misogino» e, come se non bastasse, amico del leader di estrema destra Jean-Marie Le Pen.
POLIZIA POLITICA. Non si è fatta aspettare la risposta del Festival che in un primo momento aveva deciso di dedicare il manifesto di questa 72ma edizione proprio ad Alain, ma poi la morte di Agnès Varda ha portato la regista-pioniera sull’immagine ufficiale della kermesse. «Daremo a Delon una Palma per la carriera, mica il Nobel per la Pace», ha ribattuto il delegato generale Thierry Frémaux, «nessuno è perfetto e anche Alain ha diritto di esprimere le sue opionioni anche se non coincidono con le nostre. Noi premiamo l’attore, l’artista che ha incantato Luchino Visconti, intellettuale non certo di destra. Delon appartiene ad un’altra generazione e per dirla tutta il Front National di Le Pen è stato votato dal 20 per cento dei francesi…Cannes ospita tutte le posizioni, siamo contro la polizia politica che decide chi è nel giusto e chi no».
LARGO AGLI ZOMBIE. Intanto la Croisette si rimette a nuovo per ospitare l’inaugurazione. E sarà sicuramente trionfale stasera la ”montée des marches”, la sacramentale ascesa alla scala del Palais, di Jarmusch accompagnato dal suo cast stellare che schiera Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Tom Waits, Danny Glover, Chloe Sevigny, Selena Gomez e addirittura Iggy Pop. Il film, nelle sale italiane il 13 giugno, racconta la fine nel mondo in un’immaginaria cittadina americana dove strani fenomeni astrofisici anticipano l’uscita dalle tombe dei morti che, una volta fuori, iniziano a cibarsi dei vivi. E scoppia la guerra. Con il tono della commedia eccessiva, Jarmusch (per la decima volta a Cannes) prende in giro i desideri e le abitudini degli americani. «Gli zombie sono diventati onnipresenti nella cultura popolare, solo nel 2014 sono usciti almeno 55 film e serie tv sul tema», spiega il regista. «Mentre i vampiri sono creature seducenti, i morti viventi non sono così interessanti. Ma ogni storia che li riguarda diventa irresistibile quando è una metafora utile a descrivere il conformismo umano».
KARAOKE. Sbarca sulla Croisette anche il karaoke: animerà la festa d’inaugurazione di ”Cinéma de la Plage”, un autentico Festival nel Festival che riunisce sulla spiaggia sotto le stelle centinaia di spettatori avvolti nelle coperte e pronti ad entusiasmarsi per i classici del passato. Si parte con I 400 colpi di François Truffaut, a 60 anni dal trionfo di Cannes. In programma anche The Doors, Colpo grosso al Casinò, Quattro delitti in allegria. Ma è inutile dire che, nel concorso, Once Upon in Hollywood di Quentin Tarantino è il film più atteso di quest’anno: sbarcherà il 22, a 25 anni dalla Palma d’oro vinta da Pulp Fiction. «La sua presenza è uno degli eventi-chiave da questa edizione equamente divisa tra maestri come Malick, Almodovar, Bellocchio, Dardenne, e nuovi talenti», spiega Frémaux. «Quentin, coaudiuvato da Sony, ha fatto una corsa contro il tempo per essere a Cannes: é uno dei cineasti più grandi della nostra epoca, un pilastro della storia del Festival».
PENNUTI ARRABBIATI. Il delegato generale si dice poi fiero della Giuria guidata dal messicano Alejandro Gonzàlez Iñárritu «che con i conterranei Cuaron, Del Toro e Reygadas ha reinventato Hollywood». Nell’epoca in cui si erigono muri, ha una valenza anche politica la presenza del regista di Birdman che due anni fa portò a Cannes la sconvolgente installazione Carne y Arena, realizzata con la tecnica della realtà virtuale e dedicata ai migranti messicani. E alla vigilia dell’inaugurazione, la Croisette viene invasa dai pennuti arrabbiati e incapaci di volare e dai maialini verdi protagonisti di Angry Birds 2: Nemici amici per sempre, il cartoon sequel del campione d’incassi Angry Birds (in sala il 12 settembre). Tutti insieme sul molo dell’Hotel Carlton, armati delle caratteristiche fionde, hanno monopolizzato l’attenzione. C’erano anche l’attore Josh Gad, il filmmaker John Cohen e il regista Thurop Van Orman che ha esclamato: «Siamo venuti a Cannes anche nel 2016, ci ha portato fortuna». E mentre fa discutere il ”duello” tra cinema e streaming, il grande produttore francese Jérôme Seydoux, patron di Pathé, dice la sua su Netflix: «E’ giusto che le piattaforme restino fuori da Cannes, un festival di cinema. Bisognerebbe semmai radere al suolo il Palais e costruirne uno più bello, proprio per rendere omaggio alla Settima Arte».
Gloria Satta, ilmessaggero.it