”I teatri non possono riaprire adesso perché il teatro generalmente ad aprile è chiuso. Per riaprire i teatri bisogna avere il tempo per le prove e per la messa in scena della compagnia. Quello che noi chiediamo nella petizione ‘Fateci ricominciare a lavorare questa estate nei teatri antichi’, che ho lanciato e che in una settimana che ha raggiunto otre 55mila firme, è quello di organizzare un sistema che metta insieme un censimento dei teatri greci e antichi sul territorio nazionale, le regioni, i comuni, il ministero del turismo e le compagnie teatrali per i classici che alle sei del pomeriggio animino tutti i teatri disponibili sul territorio”. Così all’Adnkronos Monica Guerritore sull’ipotesi di riaprire i teatri. ”Lo chiediamo per la famosa stagione estiva -spiega- che per tradizione parte a luglio e a agosto e questo fornisce alle imprese teatrali il tempo di organizzare la scelta degli attori sul territorio, le traduzioni delle tragedie e delle commedie e le prove per poi portale in scena. A giugno in genere ci sono le rappresentazioni di Siracusa ma noi parliamo di rappresentazioni su tutto il territorio: ci sono una marea di anfiteatri abbandonati”. Nella petizione la Guerritore spiega che questo sarebbe un primo passo verso ”la rete dei teatri che deve intendersi ‘infrastruttura sociale‘ necessaria come la Scuola e la Sanità. Crea coesione sociale, formazione del cittadino e difesa della lingua italiana”, scrive l’attrice: ”E’ come se fosse le stazioni di posta di una volta o le stazioni di rifornimento della benzina sulla rete autostradale italiana -dice- Invece che di benzina uno fa rifornimento di narrazione della materia umana. Dato che in tutte le regioni italiane ci sono bellissimi teatri all’aperto cominciamo da quelli”.
”Adesso l’apertura è utopica -ribadisce la Guerritore- molti teatri stabili nazionali hanno avuto ristori in questo periodo e hanno creato delle rappresentazioni proprio per il periodo di pandemia quindi svuotando le platee. Questi teatri hanno fatto rappresentazioni, il teatro Stabile dell’Umbria ad esempio ha fatto ‘Guerra e pace’ e La Pergola spettacoli con Sepe quindi con tanti attori e quindi sono rimasti in attività. Queste compagnia devono riaprire perché sono stati ristorati, non hanno il problema dell’incasso e gli attori hanno lavorato in sicurezza ma questa non è l’impresa teatrale italiana. L’impresa teatrale italiana è quella che si chiama ‘teatro di giro’, cioè il teatro che porta gli spettacoli su tutto il territorio nazionale. Ed è l’infrastruttura sociale su cui io e altri stiamo lavorando -sottolinea l’attrice- perché diventi una sorta di agenzia di distribuzione che possa creare tanti punti vendita cioè tanti locali e tanti negozi. Nell’epoca della grande distribuzione se tu non hai la distribuzione ogni spettacolo ti costa ottocento volte di più. Dobbiamo lavorare per i progetti, è quello che chiede anche Franceschini -prosegue la Guerritore- Come ministero loro possono dire ‘noi apriamo’ perché i teatri all’aperto non devono avere 200 posti ma possono averne fino a 400. Noi non siamo un concerto dove la gente viene e ascolta musica e si diverte, noi siamo spettacolo teatrale quindi dobbiamo avere una facilitazione per quanto riguarda il pubblico che arriva e quindi tour turistici e un aiuto per il mancato pareggio duella compagnia. Non potevamo aprire prima -afferma la Guerritore- nessuno si siede in platea due ore e mezzo col rischio di potersi infettare. Dobbiamo essere realisti, il nostro mestiere, ora si può fare solo all’aperto. Le compagnie private non hanno la possibilità di aprire perché l’incasso non pareggerebbe la spesa di una compagnia teatrale che si deve formare e quindi deve fare scene, costumi e prove con la stagione che ormai è avanzata”.
”Non voglio essere una voce contro ma propositiva -precisa- il teatro adesso deve programmare la stagione estiva. Grazie al fatto che potrà esserci più gente in teatro, come ha detto il ministro Franceschini, si possono tranquillamente cominciare ad organizzare tante compagnie teatrali per tanti testi classici perché i classici sono adatti ai teatri greci e attirano i turisti quindi l’impresa culturale diventa anche impresa produttiva e di volano turistico. Ed è all’aperto, le gradinate sono già previste per 10mila persone e quindi se ce ne stanno 500 o 600 anche i produttori teatrali ci guadagnano -continua la Guerritore- In più ogni Regione metterà i suoi attori. Noi stiamo uscendo con il nostro registro professionale degli attori che mette a disposizione un database con tutti gli attori sulle regioni”, conclude.
Alisa Toaff, Adnkronos