Anche Amazon accelera sui contenuti proprietari: spenderà un miliardo di dollari per girare cinque stagioni de Il Signore degli Anelli
Il futuro delle serie televisive? È nelle mani dei grandi della tecnologia. Per rilanciare i propri servizi di vendita e streaming online, infatti, Amazon e Apple sono alla ricerca di serie televisive che possano fare la differenza. La killer application del piccolo schermo potrebbe essere il Signore degli Anelli formato tv. Cinque stagioni almeno, prodotte da Amazon che si è assicurata i diritti dalla casa editrice e dagli eredi del lavoro di J.R.R. Tolkien per 250 milioni di dollari. Ai quali se ne dovranno aggiungere almeno altri 700 per produrre le cinque stagioni (si inizierà tra due anni).
Secondo Hollywood Reporter, infatti, l’accordo è stato il più importante nella storia della televisione, sicuramente il più costoso, e certamente uno dei più complessi ma al tempo stesso rapidi, come ha spiegato anche l’avvocato Matt Galsor, che si è occupato di gestire la vendita dei diritti ad Amazon. Il tema dei fantasy, dopo il successo planetario del Gioco del Trono di George R. R. Martin, è sentito fortemente dai produttori televisivi e cinematografici. E il “vecchio” Tolkien, lo scrittore inglese che ha creato la saga della Terra di Mezzo e degli Hobbit a cavallo degli anni Cinquanta, ha già riscosso notevoli successi al cinema. Il regista neozelandese Peter Jackson infatti con la trilogia omonima (2001-2003) costata 300 milioni di dollari ha vinto 17 Oscar e incassato più di un miliardo di dollari. Meno successo per la trilogia dello Hobbit (2012-2014) ma sempre incassi notevoli. Amazon è sicura di giocare una carta che potrebbe sbancare, e quantomeno metterla in posizione di forza con il suo servizio collegato a Prime (la modalità premium del servizio di consegne e altro del colosso di Seattle) rispetto soprattutto a Netflix, attualmente il principale attore nel settore della produzione e streaming di contenuti cinematografici e televisivi via Internet.
Amazon però non è la sola a voler competere in questo spazio: c’è anche Apple che da tempo non nasconde di avere desiderio di conquistare anche il mercato dello streaming così come costruito da Netflix, dopo aver dominato quello della musica, film e telefilm in download. Per questo l’azienda avrebbe conquistato i diritti di una serie di romanzi storici della fantascienza contemporanea: il ciclo della Fondazione di Isaac Asimov. La trilogia (più tardi espansa dallo stesso Asimov) è considerato uno dei grandi classici della fantascienza e un anno fa la Skydance Television aveva acquistato i diritti dagli eredi di Asimov. L’obiettivo anche in questo caso era creare una serie televisiva che riprendesse tutti quei temi che hanno dato gambe alla fantascienza degli anni Ottanta e Novanta, da Guerre Stellari a Star Trek.
I progetti per la serie televisiva erano però bloccati dalla mancanza di un socio finanziatore con le spalle abbastanza larghe da reggere lo sforzo di produzione milionaria che un potenziale blockbuster di questo livello avrebbe richiesto. La casa di produzione, che avrebbe trovato l’accordo proprio con Apple, non è nuova a prodotti di grande risonanza: dalla serie Tv Altered Carbon attualmente trasmessa da Netflix al reboot di Terminator e Deadpool. Non è stata annunciata nessuna cifra pagata da Apple ma il costo totale di tre stagioni più diritti si aggira probabilmente attorno ai 300-500 milioni di dollari.
La vera incognita, sia nel caso della Fondazione che del Signore degli Anelli, però, è se le serie televisive riusciranno ad essere all’altezza delle aspettative. Visto che gli obiettivi sono di raggiungere e, se possibile, superare il livello raggiunto dal Gioco del trono, una delle serie televisive di maggior successo di sempre.
Antonio Dini, La Stampa