

Un nome lunghissimo –
Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio – in una sola parola:
Totò. E’ lui il protagonista del documentario di
Pino Galeotti “Antonio De Curtis, in arte Totò”, in onda domani alle 10.30 su Rai Storia, per i 120 anni dalla sua nascita. La prima parte del lavoro ricostruisce la vita e l’attività teatrale e cinematografica del comico a partire dalle prime esperienze nel quartiere Sanità a Napoli, dove nasce nel 1898, fino alla collaborazione artistica con
Pier Paolo Pasolini e alla morte avvenuta nell’aprile del 1967 a Roma. Successivamente si approfondisce il rapporto che lega il grande comico napoletano alla sua città. La terza parte, invece, mette a fuoco i problemi relativi alla vera o presunta nobiltà di
Antonio de Curtis, mentre l’ultima parte tratta del difficile rapporto di
Totò con il cinema d’autore e sottolinea l’importanza del suo incontro con una personalità del calibro di
Pier Paolo Pasolini. Oltre alle testimonianze di molti attori, che hanno lavorato con il comico napoletano, il documentario è costruito sulle interviste a
Giancarlo Governi, giornalista e scrittore che in anni recenti ha dedicato a
Totò diversi scritti e numerosi lavori televisivi; a
Nello Mascia, noto attore e regista napoletano; all’antropologa
Amalia Signorelli, studiosa della cultura del Meridione e specialmente dell’area Campana; e al critico cinematografico
Alberto Anile.