Lady Gaga autocensura «Do What U Want» con R. Kelly accusato di abusi

Lady Gaga autocensura «Do What U Want» con R. Kelly accusato di abusi

La popstar cancella dalle piattaforme il duetto dopo una docuserie in cui parlano le donne che accusano il cantante di violenze fisiche, sessuali e psicologiche

Per una volta non è questione di diritti, soldi o scaramucce legali. Lady Gaga ha tolto una sua canzone dalle piattaforme streaming e download. Vuole che il pubblico dimentichi «Do What U Want (With My Body)», un duetto con R. Kelly del 2013. Un diritto all’oblio autogestito.

«Mi spiace, avrei dovuto parlare prima»

La popstar non vuole che il suo nome sia associato a quello di un collega molto chiacchierato. Nella docu-serie andata in onda nei giorni scorsi sul canale americano Lifetime, Surviving R. Kelly (Sopravvivere a R. Kelly), molte donne testimoniano di aver subito abusi psicologici, fisici e sessuali dal cantante. La star, che ha sempre negato le accuse, in passato era finito sotto inchiesta per abusi sessuali, per pedofilia e per aver sposato una minorenne (la cantante Aaliyah, le nozze vennero annullate) ma i procedimenti si erano conclusi con accordi extragiudiziali o con l’assoluzione perché dalle prove non si poteva identificare la vittima. «Le accuse contro R. Kelly sono orripilanti» ha scritto Gaga sui social nei giorni scorsi annunciando il ritiro della canzone. «Mi spiace, sia per gli errori di valutazione commessi quando ero giovane sia per non aver parlato prima». Anzi, in passato Gaga aveva addirittura difeso il 52enne. Quella canzone, in cui la diva invita il partner a fare ciò che vuole del suo corpo, era nata, ha spiegato nel post, in un «momento buio» della sua vita e voleva essere qualcosa di «ribelle e provocatorio» visto che lei stessa era stata vittima di abusi. «Sto con queste donne al mille per cento, so che soffrono e stanno male, e sono convinta che le loro voci debbano essere ascoltate e prese sul serio», ha aggiunto.

Le altre star contro il collega

Il dibattito su R. Kelly, che in questi anni ha continuato a produrre album di successo vincendo anche dei Grammy, ha coinvolto altre star. Molti big con cui ha collaborato — Erykah Badu, Celine Dion, Jay-Z, Mary J. Blige — non hanno voluto apparire nel documentario. Chi ha testimoniato davanti alle telecamere è stato invece John Legend. «Non mi frega di proteggere uno stupratore seriale di bambini», ha commentato su Twitter. La serie ha risvegliato le coscienze di altre star che hanno chiesto scusa per aver avuto rapporti professionali con R. Kelly o per averlo difeso: nell’elenco dei pentiti ci sono Chance the Rapper, Common, Meek Mill, Ne-Yo e i francesi Phoenix. «Do What U Want (With My Body)» si può ancora ascoltare. Gaga non ha fatto cancellare una versione in duetto con Christina Aguilera. E ricordando di essere stata anche lei vittima di abusi ha aggiunto che il messaggio della canzone è ora più chiaro: «se anche hai avuto il mio corpo non avrai mai il mio cuore, la mia voce, la mia vita o la mia testa». A seguito della messa in onda della serie, due procuratori, in Illinois e Georgia, hanno aperto nuove indagini e alcune radio hanno tolto i suoi brani dalla programmazione. I fan reagiscono facendo muro: gli streaming dei suoi brani sono passati da 1.9 milioni del giorno prima alla messa in onda a 4.3 milioni del giorno dell’ultima puntata.

Andrea Laffranchi, Corriere.it

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