Dalla regista tedesca Maria Schrader, che ha firmato la premiata serie Unhortodox, arriva al cinema domani, 14 ottobre, I’m Your Man, la premiata commedia su una storia d’amore tra una donna e un robot, interpretata da Maren Eggert e Dan Stevens. Vi presentiamo il film in dettaglio in questo articolo
Preceduto da critiche lusinghiere e da molti premi (German Film Award per miglior film, miglior sceneggiatura, miglior regia e miglior attrice protagonista a Maren Eggert, che ha vinto anche l’Orso d’argento a Berlino per il ruolo) arriva finalmente al cinema domani, 14 ottobre, con Koch Media I’m Your Man, un film che desta molta curiosità e che si distingue per l’originalità e la sensibilità con cui tratta un tema proprio della fantascienza in un contesto contemporaneo. Noi vogliamo prepararvi alla visione raccontandovi qualcosa sulla storia ma soprattutto sui suoi protagonisti.
La premessa di I’m Your Man
La storia inizia subito in medias res, come si dice, ovvero dal primo appuntamento – in un bel locale con sala da ballo che sembra uscito dal passato – tra una donna un po’ impacciata e un “uomo”. Scopriamo subito che l’insolito blind date coinvolge Alma, una scienziata del celebre museo Pergamon di Berlino, che ha accettato controvoglia di testare un robot umanoide, Tom, in cambio della promessa di finanziamenti per la sua ricerca e un viaggio per vedere dal vivo le tavolette con scrittura cuneiforme che ne sono oggetto. Sulla carta, Tom è progettato in base ai suoi gusti e desideri per renderla felice: la prova durerà tre settimane, durante le quali i due dovranno convivere, ma le cose non partono benissimo…
I temi del film
“Avevo sentito parlare di un racconto che stava per essere adattato per il cinema. Non ne sapevo niente, a parte il fatto che la logline diceva “donna incontra robot”, e questo è stato sufficiente ad attirare il mio interesse. Questa logline mi ricordava molto il famoso “ragazzo incontra ragazza” di Billy Wilder, solo che in questo caso è “ragazza incontra ragazzo-robot”. La bravura della regista Maria Schrader, che si riferisce al racconto “Ich Bin dein Mensch” di Emma Braslavsky, da lei liberamente adattato assieme a Jan Homburg, sta soprattutto nel rendere estremamente realistica e plausibile una storia futuristica, che di regola apparterrebbe al terreno del cinema distopico o fantascientifico puro. Lo fa scrivendo una sceneggiatura che parla dei nostri sentimenti, della solitudine e delle delusioni, del dolore, dell’alienazione e delle abitudini in cui a volte ci rifugiamo nella vita quotidiana dopo esser stati feriti. Finché l’amore non bussa alla nostra porta in modo sorprendente, sotto le spoglie meno prevedibili, costringendoci a confrontarci con le nostre difese e a riaprirci il mondo. In questo senso I’m Your Man racconta una storia in cui tutti possiamo ritrovarci, perché non parla solo di amore ma di rapporti umani e delle difficoltà che tutti noi prima o poi abbiamo incontrato. E lo fa con ironia e divertimento, ma mai con superficiale leggerezza. È un film che racconta benissimo il femminile ma che proprio per questo sa parlare anche agli uomini.
I protagonisti di I’m Your Man
È molto improbabile che il pubblico cinematografico non conosca Dan Stevens, il bellissimo attore inglese, che in I’m Your Man interpreta alla perfezione Tom, esprimendo con l’intensità del suo sguardo ceruleo tutte le perplessità di un robot che sembra molto più umano di come i suoi creatori avessero immaginato. Nato nel 1982, ha iniziato la sua carriera con una versione televisiva di Frankenstein nel 2004 e al cinema è stato anche protagonista dell’horror di Adam Wingard The Guest, anche se ovviamente molti lo ricordano come la Bestia del film Disney con Emma Watson, La bella e la bestia. Come attore brillante, abbiamo apprezzato di recente Stevens nel film Netflix Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga, dove interpretava il rutilante cantante russo Alexander Lemtov. Con le sue capacità drammatiche ha invece spezzato il cuore in abiti d’epoca alle spettatrici di Downton Abbey, dove dal 2010 al 2012 è stato Matthew Crowley, grande e sfortunato amore di Lady Mary. La scelta della regista è caduta su di lui anche perché serviva un attore straniero che sembrasse leggermente “alieno”, ma che fosse in grado di recitare in tedesco, lingua che Stevens padroneggia assieme al francese.
Maren Eggert, che interpreta Alma, è probabilmente meno nota al pubblico italiano, ma è una delle migliori attrici tedesche attualmente in circolazione e vedendo I’m Your Man comprenderete anche perché. Nata nel 1974 ad Amburgo, ha iniziato a recitare a fine anni Novanta, Nel 2001 è stata una dei protagonisti del discusso The Experiment ed è apparsa in sedici episodi della lunga e fortunata serie tv Tatort. Nel 2017 ha interpretato Gli invisibili ma la sua consacrazione ufficiale, col premio al festival di Berlino, è arrivata proprio con I’m Your Man.
Nel ruolo della solerte impiegata a cui Alma deve fare riferimento per tutto quello che riguarda i suoi rapporti con Tom c’è Sandra Hüller. Se vedendola vi sembrerà di riconoscerla è perché, probabilmente, l’avete vista come protagonista di uno dei film tedeschi di maggior successo degli anni recenti: era la figlia in Vi presento Toni Erdmann e anche lei, come Eggert ma prima di lei, ha vinto un Orso d’argento come miglior attrice: lo ha fatto nel 2006 per il ruolo drammatico della giovane esorcizzata in Requiem di Hans-Christian Schmid.
La regista di I’m Your Man
Maria Schrader è così brava a dirigere i suoi interpreti perché anche lei ha iniziato come attrice prima di dedicarsi alla regia: al suo attivo ha oltre 50 crediti, tra cinema e in serie tv. I’m Your Man è il terzo lungometraggio che dirige da sola (il primo lo ha codiretto), mentre come ricordavamo Unhortodox è la serie che le ha dato notorietà e un premio Emmy. Il suo prossimo film, She Said, lo realizzerà in America ed è nientemeno che la storia dell’inchiesta che ha dato inizia al movimento #metoo. A interpretarlo saranno Zoe Kazan, Carey Mulligan e Samantha Morton. Come attrice, anche lei ha vinto l’Orso d’argento a Berlino per il film Aimée & Jaguar, nel 1999, assieme alla coprotagonista Juliane Kohler. Sulla storia di I’m Your Man, ecco cosa racconta questa talentuosa regista:
Jan Schomburg ed io avevamo già scritto insieme Stefan Zweig: Farewell to Europe. Per I’m Your Man eravamo alla ricerca di un tono leggero e allegro che però non si distanziasse dai grandi temi della storia. Abbiamo pensato di ambientare la storia nel futuro, ma poi abbiamo cambiato idea. Nel nostro mondo siamo già occupati e guidati dagli algoritmi, l’idea di un robot altamente evoluto come Tom è già presente, anche se in questa forma particolare che si vede nel film è ancora lontano come un sogno. Perciò abbiamo ambientato I’m Your Man in una Berlino familiare. Alma è una donna di oggi. Gli unici precursori del futuro sono l’azienda Terrareca con i suoi peculiari dipendenti e con i suoi prodotti, di cui Tom è un prototipo. Questa decisione rende facile identificarsi con Alma, lei non ha nessun vantaggio in termini di esperienza, sul futuro non ne sa più di noi. Il suo incontro con Tom è nuovo e strano per lei come lo è per noi. Questo permette alla nostra storia di avere anche dei momenti comici.
Comingsoon.it