I conti del gruppo Mediaset, che nel 2017 hanno chiuso con 90,5 milioni di euro di utili, si preparano a ricevere una bella iniezione di effetti positivi per la fine del 2018, soprattutto dalle attività italiane, che invece nel 2017 erano terminate con un triste rosso di 9,9 milioni.
In questo esercizio, infatti, ci sono i 510 milioni di euro di plusvalenze che Mediaset incasserà dopo l’opa su EiTowers. Cui sommare i 30-35 milioni di euro di benefici dall’intesa Mediaset Premium-Sky, che, come spiegato dal cfo Marco Giordani, diventeranno 60-70 milioni nel corso del 2019.
Dal Mondiale di calcio in Russia, evento che, in genere, si traduce in perdite per il broadcaster televisivo che lo trasmette, a Cologno Monzese sono invece riusciti a spremere una decina di milioni di utili. E pure il fronte radiofonico, con una redditività 2018 del 20% sul fatturato di 70 milioni, non vedrà quest’anno le rettifiche negative di valore, pari a 26,5 milioni, che avevano affossato i conti di Radio Mediaset nel 2017. Ci sono inoltre i due nuovi canali free Venti e Focus con una share complessiva dell’1,5% che porterà un incremento del fatturato pubblicitario. Risultati che porteranno il gruppo a tornare a distribuire il dividendo.
In attesa dell’udienza del prossimo 23 ottobre, relativa alla causa civile da 3 miliardi di euro di danni intentata da Mediaset contro Vivendi, la raccolta pubblicitaria, fonte di gran lunga principale per i ricavi del Biscione, marcia a un ritmo del +4% nei primi otto mesi dell’anno. E non c’è preoccupazione per l’andamento degli ascolti di Canale 5, particolarmente negativo nella media complessiva di settembre.
I vertici del gruppo televisivo guidato dal vicepresidente e a.d. Pier Silvio Berlusconi, infatti, dopo lo sforzo per l’acquisizione dei diritti tv esclusivi dei Mondiali di calcio (pagati 78 milioni di euro), hanno preferito fare slittare di qualche settimana la partenza a regime dei palinsesti di Canale 5. Recuperando, tra fine settembre e inizio ottobre, buona parte del gap accumulato nei confronti di Rai Uno.
Tanto per dare qualche numero, nella settimana 9-15 settembre Rai Uno era al 17,5% di share nelle 24 ore e al 22,5% in prima serata, rispetto a un Canale 5 fermo al 13,2% nelle 24 ore e all’11,3% in prima serata.
Un netto distacco che poi si è ridotto già nella settimana 23-29 settembre: Rai Uno al 16,3% nelle 24 ore e al 18,4% in prima serata, con Canale 5 che risale al 16,1% nelle 24 ore e al 15,3% in prima serata, performance poi confermate da entrambe le ammiraglie nella settimana 30 settembre-7 ottobre.
Il complesso di reti Mediaset, nella prima settimana di ottobre, ha raggiunto quota 33,6% di share nelle 24 ore, uguagliando la media dello stesso periodo 2017 nonostante l’assenza dei match di Serie A di calcio su Premium e della Champions League di calcio sia su Premium sia in chiaro su Canale 5. Contenuti calcistici che da soli, lo scorso anno, avevano portato alle reti del Biscione un punto percentuale di ascolto medio in più. Va, tuttavia, considerato che nel 2018 di Mediaset ci sono anche gli ascolti di 20, di Focus e quelli aggiuntivi portati da Canale 5 dal 5 settembre tornato sulla piattaforma Sky, che invece nel 2017 non c’erano.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi