Musical, canzoni di guerra, inni religiosi, film di fantascienza, commedie e serie tv: la sovrana inglese, scomparsa a 96 anni, al di là dei palchi e degli schermi
Nelle sale del Castello di Windsor, Elton John danzava con la Principessa Anna in occasione del compleanno del Principe Andrea. All’improvviso, racconta il cantante, “la Regina in persona si è avvicinata e mi ha detto: “Posso unirmi a voi?”. Sulle note di Rock Around The Clock di Bill Haley, Elisabetta II d’Inghilterra (LO SPECIALE) ha volteggiato come la Dancing Queen cantata dagli ABBA: “Sono la Regina e mi piace ballare”.
IL TEATRO E I MUSICAL
Come ha raccontato nel 2016 un documentario radiofonico della BBC per celebrare i novant’anni della sovrana, la giovane Elisabetta suonava il pianoforte e sorrideva alle rappresentazioni delle opere di Wagner. Dai palchi dei teatri di Londra, la regale fanciulla ammirava anche i musical di Broadway, che coloravano la città ancora ingrigita dalla guerra. Nel 1947, la futura regina ha partecipato alla complicata storia d’amore di Oklahoma! in compagnia del padre, Re Giorgio VI, e del futuro compagno di vita, il Principe Filippo, e ha adorato le coreografie del Far West di Annie Get Your Gun e il duetto Anything You Can Do (I Can Do Better), la sfida musicale tra i due cantanti protagonisti.
LE COLONNE SONORE DELLA STORIA D’AMORE
La playlist prediletta dalla sovrana includeva anche Cheek To Cheek, la melodia che accompagnava le piroette di Fred Astaire nel musical Cappello a Cilindro. La colonna sonora della storia d’amore tra il ballerino e Ginger Rogers ha alleggerito le note che erano riecheggiate nell’Abbazia di Westminster il giorno del matrimonio di Elisabetta e Filippo: gli inni The Lord’s My Shepherd e Praise, My Soul, The King of Heaven, emblema della fede cristiana dei reali.
LE CANZONI DEL REGNO
L’amore per la musica ha accompagnato la Regina per tutta la vita. Da bambina, Elisabetta conosceva a memoria le composizioni di George Formby, autore negli anni Trenta e Quaranta di canzonette così divertenti da indurre la sovrana a pensare di diventare Presidente della George Formby Appreciation Society. Rammentati i ruoli di capo delle Forze Armate e della Chiesa di Inghilterra, la Regina ha ribadito: “Capisco, ma voi capite che io amo George Formby. Conosco tutte le canzoni e le so cantare”. La giovinezza della Regina, segnata anche dalla Seconda Guerra Mondiale, ha rivissuto inoltre nello spartito di The White Cliffs Of Dover, composto durante gli scontri aerei tra la britannica Royal Air Force e la tedesca Luftwaffe per immaginare un futuro di pace. Elisabetta ha citato un testo dell’amata interprete, Vera Lynn, nel discorso alla Nazione di inizio pandemia: “We will meet again”. Tra i brani militari apprezzati da Elisabetta compare anche la Regimental March Milanollo, mentre tra le canzoni che hanno celebrato le tappe più significative del regno, i medley del bandleader statunitense di musica jazz Lester Lanin hanno onorato il sessantesimo compleanno di Sua Maestà e Sing, composta da un ex-membro della band pop Take That ed eseguita da vari artisti del Commonwealth, ha commemorato il Giubileo di Diamante della Regina. Per il Giubileo di Platino che ha celebrato i settant’anni di regno, Rod Stewart ha invece interpretato Sweet Caroline, brano richiesto personalmente dalla sovrana.
FILM E SERIE TV
Protagonista di un secolo, dai grammofoni alle radio e allo streaming, dai teatri ai cinema e alle televisioni, Elisabetta non ha vissuto il palcoscenico solo come personaggio, ma anche come spettatrice. Amante della fantascienza, tutti i Natali guardava con i nipoti Flash Gordon, film degli anni Ottanta, mentre a Balmoral aveva ordinato il dvd di Doctor Who, serie tv degli anni Sessanta. Telecomando alla mano, la Regina faceva anche zapping su The Kumars at No. 42, ironica commedia su una famiglia indo-britannica. Sotto la corona Elisabetta, che per decenni ha servito il popolo e guidato un’intera nazione, portava la semplicità.