In scena la Serata di Nomadelfia a Carpi

In scena la Serata di Nomadelfia a Carpi

Sabato 23 luglio a Quartirolo di Carpi andrà in scena la “Serata di Nomadelfia” unica data in Emilia-Romagna 

Canti e danze per portare a tutti il messaggio di fraternità vissuto dalla comunità fondata da don Zeno Saltini 

E’ atteso per sabato 23 luglio alle ore 21 nell’area festa della Sagra di Quartirolo a Carpi lo spettacolo noto come la “Serata di Nomadelfia”: quella carpigiana sarà l’unica tappa in Emilia-Romagna del tour dell’estate 2022 che si concentra sulla riviera toscana. Le “Serate” riprendono dopo due anni di pausa forzata a causa della pandemia, il cartellone prevede la prima uscita il 15 luglio nell’arena spettacoli di Nomadelfia, poi altre tappe nel litorale toscano per limitare le difficoltà logistiche visto che nello spettacolo sono coinvolte circa 150 persone tra giovani artisti e tecnici.

Le “Serate di Nomadelfia” sono spettacoli di danze moderne e folkloristiche che vengono tenuti in alcune piazze di Italia. I ballerini sono i ragazzi della stessa Nomadelfia, preparati durante l’anno dall’aiuto e dal supporto di alcuni professionisti esterni. Lo spettacolo è intervallato da momenti di testimonianza, con lo scopo di promuovere una cultura della fraternità e della solidarietà. Le “Serate di Nomadelfia” sono state ideate a partire dal 1966. Da allora, gli spettacoli sono stati replicati tutte le estati, ogni volta in una diversa regione di Italia, con qualche puntata all’estero.

Nomadelfia è una comunità fondata dal sacerdote carpigiano don Zeno Saltini (1900-1981). Ha sede nelle vicinanze di Grosseto. Oggi raccoglie circa 300 persone suddivise in famiglie e gruppi familiari che hanno scelto di vivere un cammino di condivisione di vita seguendo la legge della fraternità ispirata dal Vangelo. Dopo le prime esperienze di accoglienza dei bambini orfani iniziate nel 1933 presso la parrocchia di San Giacomo di Mirandola, don Zeno si trasferì nel 1947 nel campo di concentramento di Fossoli dando vita ad una vera e propria cittadella della fraternità che chiamò Nomadelfia. La presenza a Fossoli durò fino al 1952 e da qui il trasferimento in Maremma. “Cambio civiltà, cominciando da me stesso”: con questa affermazione, don Zeno ci invita a costruire, ora, il mondo in cui vivranno i nostri fratelli, domani.

Torna in alto