Eleonora Abbagnato: «Dopo i risultati raggiunti al Teatro dell’Opera qualcuno sta cercando di creare una frattura tra me e i ballerini»

Eleonora Abbagnato: «Dopo i risultati raggiunti al Teatro dell’Opera qualcuno sta cercando di creare una frattura tra me e i ballerini»

«Certo è stato un percorso non semplice e irto di difficoltà, che ha messo tutti alla prova, ma che ha consentito al Teatro di raggiungere risultati innegabili»: tempo di bilanci per Eleonora Abbagnato, dal 2015 alla direzione del Corpo di ballo dell’Opera di Roma e in questi giorni colpita da un duro attacco delle rappresentanze sindacali del teatro che l’hanno definita «irrispettosa e inadeguata».Il comunicato che accusava Abbagnato e che ha scatenato reazioni sui social, ma anche duri attacchi su noti quotidiani internazionali, sarebbe stato divulgato in forma anonima. E ora i delegati Rsu della Fistel Cisl fanno il mea culpa e precisano: «Non possiamo essere d’accordo sui modi in cui un comunicato a firma Rsu, protocollato il primo agosto e consegnato alla direzione delle “Human Resources”, sia stato divulgato in forma anonima». «È un metodo non consono allo stile Cisl – precisa la nota – poiché siamo abituati ad assumerci le responsabilità delle nostre azioni e non possiamo riconoscerci in chi, in maniera subdola e inopportuna, strumentalizza un documento interno, scritto dall’Rsu nel legittimo esercizio della propria attività sindacale».«Un modo di fare», concludono, «che danneggia l’azione della Rsu del Teatro dell’Opera, che aveva invece gestito nei modi opportuni, con attenzione e professionalità l’intera vicenda. Talmente legittimo ciò che la Rsu aveva denunciato alla direzione del Teatro, che ribadiamo la nostra totale contrarietà a chi come la signora Abbagnato non tiene metodi comportamentali consoni e di educazione verso il prossimo».Una brutta vicenda che dovrà essere chiarita e che l’ha delusa, ma che l’ha resa ancor più battagliera: pur «non potendo affrontare nello specifico i termini della vicenda che sarebbe dovuta rimanere interna al Teatro», dice, «viene da pensare, però, che siano proprio coloro che hanno divulgato all’esterno quel documento a voler creare una frattura tra me e il Corpo di ballo, per ragioni che stento a comprendere, alla luce dei risultati sin qui raggiunti tutti insieme».«Certamente sono una persona esigente, prima di tutto verso me stessa, ma questa determinazione nasce dal desiderio di far raggiungere al Corpo di ballo un notevole livello tecnico-interpretativo, che ho potuto trasmettere grazie alle mie esperienze con i grandi maestri con cui ho avuto la fortuna di crescere e lavorare all’Opéra de Paris e nel mondo», puntualizza.La grande ballerina, a poche settimane dalla ripresa del lavoro in teatro, ci tiene dunque a sottolineare quanto la sfida professionale affrontata in questi anni al Costanzi sia stata vinta, insieme ai suoi ballerini: «Con entusiasmo e grande dedizione sono riuscita a portare in questi 4 anni la compagnia ad un livello internazionale, coinvolgendo tutti i più prestigiosi coreografi del mondo. Mi sono impegnata affinché i ballerini più giovani e quelli aggiunti potessero lavorare con la massima continuità. Ho gratificato il loro lavoro facendoli nominare, in accordo con il sovrintendente, étoile, primi ballerini e solisti e ho arricchito l’esperienza professionale di ciascun elemento con la presenza in Teatro di coreografi importanti, che sono venuti a Roma per la prima volta», spiega.«Oltre al repertorio classico e neoclassico, ho inserito nuovi coreografi contemporanei come ad esempio Jiri Kyliàn, William Forsythe, Angelin Preljocaj con creazioni pensate per il Corpo di ballo di Roma», sottolinea, «devo dire che il sovrintendente ha sempre voluto dare seguito alle mie idee artistiche e gli spettacoli da me proposti hanno ottenuto il favore della critica e del pubblico, facendo registrare spesso il tutto esaurito: obiettivo molto difficile da raggiungere. Ho cercato di ottenere il massimo anche per la città e a favore degli appassionati di danza e del pubblico più giovane, che rappresenta il futuro».E aggiunge di aver voluto privilegiare «i talenti italiani dal primo giorno, non solo scegliendo allievi diplomati nella nostra scuola, ma dando loro fiducia e mettendoli in condizione di crescere». Cosa si aspetta per la ripresa delle attività? «Vorrei trovare a settembre i ragazzi carichi di energia positiva così come lo sarò io per lavorare assieme al Don Quichotte di Baryshnikov che è stato con noi in Teatro nei giorni scorsi e le cui prove continueranno a settembre con il maestro e coreografo Laurent Hilaire, adorato dai miei ballerini».Oltre al cartellone pensato per la prossima stagione, tra grandi coreografi (da Pech a Petit, da Robbins a Martnez) e ospiti sul palco («guest internazionali non mancano, ma non si sostituiscono ai talenti del Teatro, si alternano a essi», spiega), anche una sorpresa per il pubblico, “Eleonora Abbagnato racconta”: «Condurrò io stessa un ciclo di incontri in cui racconterò due grandi titoli, Il Corsaro e Notre-Dame de Paris. Insieme a Benjamin Pech, mio assistente, e ai protagonisti di ogni balletto, farò scoprire al pubblico lo spettacolo che verrà poi a vedere».

Valentina Venturi, ilmessaggero.it

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