Nel borgo di Punta Secca nel ragusano affari aumentati del 300%. I commercianti: «Grazie Camilleri»
È la casa del Commissario più famoso d’Italia. E, soprattutto d’estate, diventa meta di pellegrinaggio del turismo cosiddetto «da fiction». Cioè di quanti vogliono sentirsi un po’ dentro il l set della fortunata serie tratta dai racconti di Andrea Camilleri. Così anche la segnaletica di Punta Secca, frazione del comune di Santa Croce Camerina (Rg), si è dovuta adeguare. Tutte le strade portano a via Aldo Moro 44, proprio nella piazzetta antistante la Torre Scalambri. È una mattinata ventosa, il mare è «incazzusu» come spesso appare in tv e tutto intorno, è un vidiri e svidiri di souvenir, bar, ristoranti e rosticcerie che parlano una sola lingua: il vigatese.
Il borgo
Gli abitanti del borgo, 132 circa, portano pazienza. «Ni rumpemu i cabasisi? Ma che sta dicendo? A noi i turisti ci piacciono. Portano picciuli, soldi», racconta ridendo la signora Flavia seduta su una panchina verniciata a nuovo. Poco distante, si ferma un bus carico di tedeschi. Tutti «armati» di cellulari e telecamere per immortalare il B&B che ospita l’appartamento di Salvo Montalbano. Un posto quasi sempre «sold out», perfino per la troupe televisiva costretta a prenotare mesi e mesi prima di girare.
La cucina
Non potevano mancare in questo set naturale «Gli arancini di Montalbano». Chi ha fatto copia e incolla del titolo di uno dei racconti dello scrittore siciliano è il signor Iozzia che però si è sprecato in inventiva per tirare fuori arancini tutti gusti più uno: pistacchio e mozzarella, pesce spada, con il gorgonzola, alla carbonara, oltre al classico ragù: «Da quando c’è stato il boom della fiction, il nostro volume d’affari è aumentato del 300%. Tutto questo grazie a Camilleri. E alla produzione della Rai che ha ambientato le storie del commissario da noi , nel ragusano». Per la «raggia» degli agrigentini che si sono così visti strappare i luoghi (e i guadagni) così magistralmente descritti dal maestro Camilleri.