Se il coronavirus mette a rischio il regno della regina Elisabetta. E spinge Carlo sul trono

Se il coronavirus mette a rischio il regno della regina Elisabetta. E spinge Carlo sul trono

Andrew Morton, biografo di casa Windsor, è convinto che il Covid «non scomparirà in pochi mesi», quindi non vede come la sovrana possa riprendere il suo lavoro: «È la brutale verità, sarebbe troppo rischioso». Quindi toccherà al figlio, «il re più preparato della storia»

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Carlo-ed-Elisabetta.jpg

Era il 2 giugno 1953 quando la giovane Elisabetta fu incoronata regina con una solenne cerimonia a Westminster Abbey. Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata tanta: la sovrana ha fronteggiato con successo critiche e crisi di vario genere, e mai avrebbe pensato che a 94 anni il suo regno sarebbe stato messo in seria difficoltà da una pandemia globale.

 «È la brutale realtà», rivela il biografo reale Andrew Morton. «Sembra proprio che il coronavirus non scomparirà a breve e rimarrà in circolazione per mesi, forse per anni: quindi non vedo come la sovrana possa ricominciare a fare il suo lavoro», aggiunge il giornalista. «Sarebbe troppo rischioso, per la sua vita e per quella di suo marito, il principe Filippo. Il Covid ha fatto più danni alla monarchia di Cromwell: è triste ma penso che il regno di Elisabetta sia effettivamente finito».

Parole che si scontrano con i report che arrivano dal castello di Windsor, dove la regina sta trascorrendo l’isolamento domiciliare ormai da quasi tre mesi: «Continua a svolgere tanti compiti e vuole tornare il prima possibile alla normalità», ha rivelato un insider ai tabloid. Tra l’altro sono recentemente apparse foto di lei in sella al suo amato cavallo, poi addirittura una clip della sua prima storica videochiamata su Zoom.

Insomma, pare proprio in ottima forma. Ma per Morton, già autore della storica bio di Lady Diana, il rischio è troppo elevato: «Il coronavirus ha di fatto spinto Carlo sul trono. Che monarca sarà? Il più preparato che il regno abbia mai avuto», conclude il giornalista nel suo commento sul Telegraph. «La visione dei sudditi nei suoi confronti è cambiata: oggi lui sa scherzare e lavora tanto. Di sicuro è una persona migliore».

D’altronde il principe del Galles, classe 1948, da tempo viene etichettato come una specie di «re ombra». Forse, assorbita l’emergenza coronavirus, sarà il momento di uscire allo scoperto.



Vanityfair.it

Torna in alto