Robbie Williams protagonista della cerimonia d’apertura dei Mondiali di calcio

Robbie Williams protagonista della cerimonia d’apertura dei Mondiali di calcio

La popstar britannica si esibirà il 14 giugno allo stadio Luzhniki di Mosca: “Aprire una Coppa del Mondo davanti a uno stadio con 80mila spettatori e milioni di fan che mi seguono in televisione è un sogno da ragazzo che si realizza”

La cerimonia di apertura dei prossimi Mondiali di calcio sarà molto “musicale”, ha annunciato la Fifa. L‘inno ufficiale della World Cup 2018 sarà cantato da Will Smith ma il protagonista dell’evento che il 14 giugno anticiperà il match tra Russia e Arabia Saudita sarà Robbie Williams. Il cantante, ex Take That, ha scelto Twitter per dare la notizia: sul suo profilo ufficiale ha pubblicato un video con il quale invita i fan a “sintonizzarsi giovedì per uno show indimenticabile”.Allo stadio Luzhniki di Mosca, Robbie si esibirà davanti a 80mila persone, accompagnato dalla soprano Aida Garifullina. Oltre ai due musicisti salirà sul palco anche l’ex calciatore Ronaldo. “Sono così felice di tornare in Russia per una performance che definisco unica”, ha commentato la popstar britannica. “Ho fatto molto nella mia carriera, ma aprire la Coppa del Mondo di calcio, esibendomi davanti a 80mila tifosi, è un sogno d’infanzia che si realizza. Sarà una festa indimenticabile”. Nel video pubblicato su Twitter, sulla voce di Robbie che dà tutte le indicazioni di data e luogo dell’evento, scorrono le immagini dell’ultima Coppa del Mondo, quella di Brasile 2014, vinta dalla Germania e quelle dei recenti concerti di Williams. Il musicista ha infatti concluso a marzo il il tour mondiale e pubblicato nel frattempo il suo nuovo album, Under the Radar Vol 2. A oscurare in parte il momento positivo del cantante sono state le sue stesse parole: a marzo di quest’anno, infatti, Williams dichiarava a The Sun di non essere ancora riuscito a fare i conti con i suoi problemi psicologici, che lo scorso settembre lo hanno costretto a interrompere il tour. “Ho una malattia nella testa che mi vuole uccidere. A volte mi travolge, a volte è uno strumento del quale ho bisogno per salire sul palco. A volte vivo nella beatitudine ed è meraviglioso. Ma il più delle volte sono umano e cerco di affrontare le prove e le tribolazioni di ciò che accade tra le mie orecchie. Le cose che ho passato mi hanno fatto pensare a… grazie a Dio, non l’ho fatto, ma ci sono stato vicino davvero tante volte”.

repubblica.it

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