Le gemelle più famose d’America sono nate il 13 giugno 1986. Lasciato il cinema, ora si dedicano alla moda. In mezzo, anoressia, problemi di alcol e droga e una vita sentimentale movimentata
Mary-Kate Olsen è moribonda. No, è solo anoressica. Ashley Olsen è morta. No, è viva: si tratta di uno scambio di persona. Mary-Kate è in ospedale per un’infezione ai reni. Ashley ha contratto la sindrome di Lyme. Mary-Kate ha sposato il fratellastro di Sarkozy, un gigante di vent’anni più anziano. Ashely è stata piantata per l’ennesima volta e ora sta con un regista. Sono ormai lontani i tempi in cui le gemelle Olsen riempivano le pagine dei rotocalchi con le loro vite dipinte nei colori squillanti degli anni Novanta, sempre sorridenti e in posa per promuovere una nuova serie tv. Abbandonate le carriere da attrici oltre un decennio fa, ora le due gemelle più famose di Hollywood (in realtà non sono gemelle monozigote, bensì dizigote, ovvero sono sorelle concepite e nate nello stesso momento) quando conquistano uno spazio nelle pagine dedicate al gossip lo fanno per i loro problemi di alcol, droga, salute malferma e vita sentimentale movimentata.
Del resto, è un copione trito e ritrito quello dei baby attori che non reggono le pressioni dello star system. E da grandi vengono meno alle aspettative di tutti. Non sfuggono a questa banalità le biografie delle Olsen, anche se, tra le due, quella uscita più malconcia da esperienze di droga, alcol e disturbi alimentari è stata Mary-Kate. In un’intervista a Marie Claire è lei stessa ad ammettere: «Quando guardo delle mie vecchie foto non mi sento per niente connessa a esse. Non auguro la mia infanzia a nessuno, anche se non la rimpiango. I miei amici non mi invidiavano, anzi erano dispiaciuti per me, perché era una situazione un po’ così». Ammettiamolo: iniziare a “recitare” a 9 mesi avrebbe segnato chiunque: il debutto nella sit-com Amici di Papà lo fanno che sono ancora attaccate al seno della mamma. Ma la svolta è del 1998, all’età di 12 anni, grazie a Due gemelle e una tata. La serie tv chiude dopo solo una stagione, ma per le Olsen twins il successo è arrivato e durerà un decennio. Sarà con la fine degli anni Novanta che arrivano le prime difficoltà, con le parti che cominciano a scarseggiare. Nel 2004 la mediocre commedia Una pazza giornata a New York, che trionfa ai Razzie Awars (i premi ai peggiori film dell’anno), pone fine a una carriera artistica a due che lascerà poche tracce nella storia della recitazione. L’ultima apparizione certificata – ma solo per Mary-Kate – è datata 2011, con l’uscita al cinema dell’altrettanto poco riuscito Beastly.
Non resta che sfruttare un nome che, seppur appannato, in America tutti conoscono. Le due gemelle aprono nel 2006 The Row, il marchio di moda che ha da poco festeggiato i 10 anni. In questo campo, le due ex attrici vanno decisamente meglio, ottenendo dall’associazione degli stilisti in USA, per due volte in tre anni, i premi come miglior marchio e migliori stiliste dell’anno. E i fatturati sono da record. Intanto, anche l’amore sembra essere arrivato. Vedere però la piccola Mary-Kate (è alta solo 1,57 cm) immortalata con lo sguardo abbacinato mentre viene stretta dal gigantesco marito (1,90 cm), molto più anziano e decisamente poco bello (si tratta del fratellastro dell’ex presidente Nicolas Sarkozy), fa pensare più a un rapporto basato su un disperato bisogno di protezione più che una storia d’amore. Per Ashley, invece, dal 2014 c’è il regista cinematografico Bennett Miller. Le cose sembrano andarle bene. Fino al prossimo scandalo.
Io Donna