Delusione per Achille Lauro, escluso dalla finale Eurovision 2022

Delusione per Achille Lauro, escluso dalla finale Eurovision 2022

Il verdetto della seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2022 è impietoso con alcuni degli artisti più attesi in rappresentanza di Cipro, Malta, Irlanda e naturalmente San Marino

Alla fine resta l’amaro in bocca per il mancato passaggio in finale di Achille Lauro, probabilmente l’artista che ha eseguito la migliore performance della serata. Non lo vedremo in finale all’Eurovision Song Contest 2022 sabato 14 maggio. 

La seconda semifinale promuove altri 10 finalisti, senza il rappresentante di San Marino e nemmeno Emma Muscat che gareggiava per Malta. A passare il turno conquistando un posto nella finale di sabato sono i concorrenti di Belgio (Jérémie Makiese con “Miss You”), Repubblica Ceca (We Are Domi con “Lights Off”), Azerbaijan (Nadir Rustamli con “Fade To Black”), Polonia (Ochman con “River”), Finlandia (The Rasmus con “Jezebel”), Estonia (Stefan con “Hope”), Australia (Sheldon Riley con “Not The Same”), Svezia (Cornelia Jakobs con “Hold Me Closer”), Romania (WRS con “Llámame”) e Serbia (Konstrakta con “In Corpore Sano”).

Questi 10 artisti si vanno ad aggiungere ai 5 qualificati di diritto: Italia, Francia, Spagna, Regno Unito e Germania e a Svizzera, Armenia, Islanda, Lituania, Portogallo, Norvegia, Grecia, Ucraina, Moldavia e Paesi Bassi che hanno già staccato martedì scorso il biglietto per la serata di sabato 14. 

Non ce l’ha fatta Achille Lauro con “Stripper”, dunque, nel giorno in cui il voto era inibito all’Italia, il cantautore non è riuscito a fare breccia nel cuore dei telespettatori votanti. Non passa nemmeno Emma Muscat, rappresentante di Malta, conosciuta in Italia per la sua partecipazione ad “Amici”.

Delusione per Achille Lauro a parte, dimostrata da migliaia e migliaia di commenti sui social (italiani) che hanno espresso il proprio dissenso per l’esito della votazione, è stata una seconda serata spettacolare.

Ad aprire è stato Alessandro Cattelan che, seguito dalle telecamere già dietro le quinte, entra in scena e si trova circondato, come un vero ballerino, al centro di una coreografia. Poi, gli altri due conduttori, Laura Pausini, in fucsia, e Mika, in giallo fluo, danno al via alla gara che parte con il pop-rock dei finlandesi The Rasmus, che in giallo e nero, aprono le danze con “Jezebel”.

Da Israele, primo stato non europeo ad approdare all’Eurovision nel 1973, arriva Michael Ben David che, ammiccante, si prende la scena con “I.M”, una grande palla e la libertà di essere se stesso insieme ad altri quattro ballerini abbigliati di bianco. Laureata in architettura, la serba Konstracta (al secolo Ana Duric), in “In corpore sano” critica con la sua musica concettuale le tendenze salutiste avvicinandosi a una performance teatrale.

Il vincitore della versione di The Voice azera, Nadir Rustamli, con “Fade to black” canta, così come recita il suo pezzo, quasi scomparendo nel buio. Sono circensi tre dei componenti dalla band georgiana dei Circus Mircus che nella loro “Lock Me In” uniscono molti generi musicali. È conosciuta anche in Italia dove è passata dalla scuola di Amici, la maltese Emma Muscat, sul palco dell’Eurovision che canta una più che pop “I Am What I Am” passando dallo stare in piedi su un pianoforte fino alla passeggiata per il palco. 

È dedicata alla storia di Sanremo, tra echi di “Volare”, immagini di Elio, Gabbani e Maneskin, l’intermezzo utile per allestire la scena per Achille Lauro che gareggia per la Repubblica di San Marino, con “Stripper” grazie alla vittoria del talent “Una voce per San Marino” con tutina trasparente d’ordinanza e finale di performance su toro meccanico.

L’Australia, altra nazione non europea all’Eurovision, concorre con “Not The Same” di Sheldon Riley, già concorrente di The X Factor Australia, The Voice Australia e America’s Got Talent: abito bianco con strascico adornato di piume e maschera sul viso che scosta sul finale. Nata in Germania e cresciuta in Grecia, Andromache, vincitrice di The Voice of Cipro, canta in un misto di greco e inglese, Ela, al centro di una scenografia che ricorda “La nascita di Venere”. Anche Brooke, la concorrente irlandese arriva da un talent: ha scritto “That’s rich” dopo aver letto l’autobiografia di Blondie e il pezzo ci riporta alla dance anni 80, ma ammantata di elettronica. 

La giovane Andrea con la ballata pop “Circles” è la concorrente della Nord Macedonia, Stefan che imbraccia la sua chitarra per intonare “Hope” arriva dall’Estonia e conclude la sua esibizione da cantautore navigato con un “Grazie a tutti, pace a tutti”.

Non è solo un cantante, ma anche un beatmaker e un ballerino il rumeno WRS che, abbandonando la camicia rossa per restare in tutina nera aderente e sbrilluccicante, canta Llámame, brano dai ritmi latini. È un altro vincitore di talent il polacco Ochman, nipote d’arte (suo nonno è il tenore polacco Wieslaw Ochman), che gareggia con la ballad “River”.

Da Pogdorica, in Montenegro, dove è popolarissima arriva Vladana, che è pure giornalista, e con la sua “Breathe” invita a riflettere. Partecipa all’Eurovision con “Miss you” il belga Jérémie Makiese, ma si tiene stretta l’alternativa di diventare calciatore professionista. La musica ha sempre fatto parte della vita della svedese Cornelia Jakobs: il papà è una rockstar e la nonna musicista. Lei ne segue le orme e, dopo aver vinto nel suo paese il “Melodifestivalen”, all’Eurovision canta con intensità “Hold Me Closer”. Chiude la gara il trio della Repubblica Ceca “We are domi” con “Lights Off”.

Mentre il voto è in corso, Laura Pausini e Mika hanno duettato sulle note di “Fragile” di Sting e “People have the power” di Patti Smith come contributo alla pace in Ucraina, e Il Volo, con Ignazio Boschetto e Piero Barone al PalaOlimpico e Gianluca Ginoble (positivo al Covid), in “smart working”, propongono “You are my everything (Grande amore)”, nuova versione internazionale del brano con cui nel 2015 vinsero il Festival di Sanremo. Prima della proclamazione dei 10 finalisti di serata, le clip di Spagna, Regno Unito e Germania. Poi solo delusione per chi sperava nella prosecuzione di Achille Lauro e la festa per chi sarà presente all’appuntamento con la finale di sabato.

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