Carlo Fuortes, nuovo sovrintendente della Fondazione del Maggio musicale fiorentino, ha delineato un ambizioso piano pluriennale per il rilancio dell’istituzione, durante la sua prima conferenza stampa per l’apertura dell’86º Festival il 13 aprile. Il piano si basa sull’accento sulla tradizione, sull’eccellenza musicale, sulla contemporaneità e sul dialogo tra le arti, con l’obiettivo di aprire l’ente lirico alla città e di riguadagnare un’importante reputazione nazionale e internazionale.
Per Fuortes, una programmazione pluriennale è fondamentale per intercettare flussi nazionali e turistici internazionali e ridare al Maggio musicale fiorentino la risonanza che merita. Sebbene il piano di rilancio sarà pienamente operativo nel 2026, già quest’anno si vedranno significative differenze. Fuortes prevede che, superati i problemi finanziari che hanno afflitto l’istituzione per decenni, si potrà compiere un grande lavoro.
Il nuovo sovrintendente ha dichiarato che il Maggio sarà aperto a tutte le collaborazioni, come dimostra la presenza in teatro dell’étoile Roberto Bolle, protagonista dello spettacolo ‘Viva la Danza’. Guardando al futuro, Fuortes si è rivolto al Ministero della Cultura a Roma, chiedendo un’attenzione particolare per il Festival del Maggio. Ha già rappresentato al ministro la specificità dell’istituzione, sottolineando la necessità di un finanziamento straordinario per il Festival, che merita un’attenzione speciale.
La programmazione del 86º Festival del Maggio musicale fiorentino, che si svolgerà fino al 13 giugno, include tre opere liriche, un balletto e concerti sinfonici diretti da importanti direttori come Daniele Gatti, Myung-Whun Chung, Riccardo Muti e Zubin Mehta. Il sindaco di Firenze e presidente della Fondazione lirica Dario Nardella si è detto ottimista sul rilancio del Maggio, evidenziando anche gli investimenti per il teatro. Anche il governatore toscano Eugenio Giani ha espresso fiducia nel futuro del teatro, auspicando l’apertura a nuove iniziative musicali e di qualità.