(Tiziano Rapanà) Ieri sera è tornata in onda la messa cantata di Italia 1. Ed è tornata con questa brutta veste di abborracciata ironia giovanilisticamente conformista, che l’ha resa insostenibile. Tuttavia il disfattismo è eccessivamente esagerato, per certi versi ingiustificato, perché la trasmissione Le Iene ha avuto una sua utilità nel risolvere il malefico problema dell’insonnia. Un’utilità che però ridiscute il senso di voler persistere con la collocazione in prima serata (o perlomeno in quella domenicale), a mio avviso immeritata. E in verità forse andrebbe discusso l’intero senso di reiterazione della messa in onda de Le Iene, poiché la trasmissione non punge più, non permea più ogni banale situazione con la meravigliosa perfidia degli antichi fasti. In soldoni: non è più Iena. Semmai è molto Striscia la notizia, nel bene e nel male.
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