Si danno il pugnetto ma presto potrebbero ridarsi la mano. Non è solo questione di Covid, ma Emma e Alessandra Amoroso sperano di darsi la mano di nuovo, magari scendendo la scalinata di Sanremo come nel 2012 quando Alessandra fu ospite di Emma nella serata dei duetti. Le due ex vincitrici di «Amici» hanno una canzone insieme, «Pezzo di cuore» è il titolo, e se Amadeus le volesse come ospiti… «Non ci siamo mai tirate indietro davanti alle richieste di fare musica su un palco», dice Emma. «Se ci chiamano la risposta è “sì” tutta la vita», rilancia Ale.
«Pezzo di cuore» è una ballad che le vede impegnate in un dialogo incentrato sui sentimenti. Prima volta insieme su una canzone inedita dopo le tante collaborazioni lungo due carriere partite dallo stesso punto, la vittoria di «Amici», per Alessandra nel 2009 e per Emma l’anno dopo. Se l’erano promesso più volte, ma non era mai arrivata l’occasione giusta. La scintilla l’ha fatta scattare Emma. «Durante i live di “X Factor”, reduce da un anno di distanziamento sociale e psicologico, ho avuto voglia di una canzone con un sentimento solido che fosse una risposta a un momento in cui tutto è mordi e fuggi. Avevo una sensazione di irrequietezza e volevo qualcosa che desse l’idea di una ripartenza con entusiasmo di cui tutti abbiamo bisogno».
A dare musica e parole alle sue sensazioni sono stati Dardust (che ha anche prodotto la canzone) e Davide Petrella. Lo ha mandato via messaggio a Alessandra che ha accettato. «Pezzo di cuore» per il momento è solo una canzone. Non c’è un progetto più ampio con un album o un tour in coppia. «Prima devo chiudere il capitolo dei 10 anni di carriera che è rimasto sospeso a causa del Covid. Non riuscirei a pensare ad altro», dice Emma. «L’idea è interessante, ma la ripartenza va fatta passo dopo passo, lavorando nel presente», precisa Amoroso.
Amiche lo sono da sempre. E sanno bene cosa ruberebbero all’altra. «Una canzone come “Sarò libera” sulla quale abbiamo già duettato. E nel carattere mi piace il fatto che lei prenda le cose riflettendo mentre io sono più istintiva e diretta», racconta Alessandra. Replica la collega: «“Stupida” o “Immobile” hanno dimostrato il suo valore sin dall’inzio della carriera. Vorrei invece avere quella sana leggerezza che a me a volte manca». Superato il decennio di carriera si tolgono qualche sassolino dalle scarpe. Chi usciva da un talent era guardato con sospetto. «Le chiacchiere stanno a zero — puntualizza Ale — e contano i fatti: qualcosa abbiamo portato a casa». Anche i colleghi le trattavano con distacco e sufficienza. «Ho sempre guardato al mio lavoro senza mai parlare degli altri. Non si vive solo di essere cool, ma di storie vere, come le nostre», si sfoga Emma.
Fra di loro non c’è mai stata rivalità. «L’anno dopo la mia vittoria ad “Amici” suonavo nelle piazze mentre Ale era già nei palazzetti. Mi invitò a vedere il suo show a Roma e alla fine salii in macchina, guardai la mia manager e in lacrime le dissi che avrei voluto fare la stessa cosa». Lacrime ricambiate da Alessandra durante la registrazione di «Pezzo di cuore»: «Quando il brano sembra proprio che racconti quello che siamo e quanto è stato duro arrivare, mi sono messa la mano sul petto, “me schioppa lu core” e sono scese le lacrime».
Andrea Laffranchi, Corriere.it