E’ il prodotto italiano numero 299: è l’ultima golosità del Tricolore ad aver ottenuto il riconoscimento ufficiale dell’Unione Europea. La bandiera giallo blu della IGP, l’ Indicazione Geografica Protetta è andata alla celebre “polpetta” friulana, un tempo simbolo di povertà e sopravvivenza oggi golosità artigianale tipica del territorio.
A Montereale Valcellina (Pordenone) , nella suggestiva cornice della centrale idroelettrica Antonio Pitter della frazione Malnisio (splendido esempio di archeologia industriale riconvertito in museo e centro didattico-culturale) domenica 16 dicembre la Pitina IGP farà la sua prima uscita ufficiale.
Il debutto avverrà nel corso dell’evento organizzato dall’Ecomuseo Lis Aganis per la consegna del Premio Trivelli 2018, concorso gastronomico che negli ultimi sette anni ha accompagnato il percorso che ha portato la Pitina al riconoscimento europeo.
Per celebrare la Pitina IGP, a condurre la cerimonia delle premiazioni è stato invitato un ospite d’eccezione: Edoardo Raspelli, giornalista e critico gastronomico, inventore (nel 1975) della critica gastronomica in Italia, da vent’anni mattatore della seguitissima trasmissione della domenica mattina di Canale 5, “Melaverde”. Con lui (affiancato dalla giornalista Alessandra Natali, conduttrice dei telegiornale di CafèTv24) ci sarà anche lo chef Terry Giacomello, nativo di Montereale Valcellina, che dopo aver accumulato esperienze nei ristoranti di mezzo mondo (tre anni con Ferran Adrià) si è fermato (per ora…) al ristorante Inkiostro di Parma.
E’ del 2 luglio scorso la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, del decreto che ha sancito l’ingresso di questo prodotto nel ristretto paniere dei prodotti a marchio DOP e IGP. In Italia, sono in tutto 299; in Friuli Venezia Giulia soltanto sei (il Prosciutto di San Daniele, il formaggio Montasio, l’olio Tergeste e la Brovada DOP; il Prosciutto di Sauris IGP e, new entry, la Pitina appunto). “Finalmente”, hanno esultato i produttori; perché l’iter di approvazione, forse per la particolarità del prodotto, è stato particolarmente laborioso. Basti dire che è iniziato nel lontano 2006 e che la svolta (la riunione di pubblico accertamento che conclude la fase istruttoria ) è arrivata nell’ottobre del 2016.
A partire da luglio, con la supervisione dell’IFCQ Certificazioni srl di San Daniele del Friuli (istituto incaricato dal MIPAAF di vigilare sulla rispondenza del prodotto al disciplinare di produzione) i produttori e i loro fornitori hanno iniziato ad operare in regime controllato; le prime Pitine con il logo gialloblù della Comunità Europea si presenteranno al pubblico nell’evento di Malnisio.
Con le autorità locali (in particolare i sindaci del territorio di produzione della Pitina, che comprende i comuni di Andreis, Barcis, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Erto Casso, Frisanco, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto) a sottolineare l’importanza per l’economia e lo sviluppo di turismo ed enogastronomia nel territorio delle Dolomiti Friulane ci sarà la Regione Friuli Venezia Giulia rappresentata dal presidente del Consiglio Regionale Piero Mauro Zanin.