Raffaello, l’artista imprenditore del Rinascimento

Raffaello, l’artista imprenditore del Rinascimento

Arriva in televisione il primo film sulla vita di Raffaello Sanzio, il pittore urbinate, simbolo del Rinascimento. Una produzione firmata Sky, Musei Vaticani e Magnitudo Film, in sala il 3 aprile scorso con Nexo Digital, Raffaello – Il principe delle arti – in 3D andrà in onda in televisione il 17 dicembre alle 21,15 su Sky Cinema Uno e Sky Arte e in 3D sul canale Sky 3D.

Il film, girato da Luca Viotto, come i 2 film d’arte precedenti prodotti da Sky, Firenze e gli Uffizi in 3D e San Pietro e le Basiliche Papali di Roma, racconta l’arte e la vita del pittore che più di tutti ha rappresentato il Rinascimento, alternando i fatti biografici alle ricostruzioni artistiche, che fanno vivere da vicino le opere d’arte, grazie al 3D. Raffaello – Il principe delle arti – in 3D ripercorre i momenti salienti della vita dell’Urbinate, partendo dai luoghi della sua formazione, la casa e la bottega d’arte paterna, la più in vista di Urbino e molto cara alla corte di Federico Da Montefeltro, per arrivare a Firenze e all’incontro con i maestri Michelangelo e Leonardo da Vinci, e poi a Roma, alla corte papale. Nei panni di Raffaello Flavio Parenti (To Rome with Love, Io sono l’amore, Un matrimonio), affiancato da Enrico Lo Verso (Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, I miserabili) nel ruolo di Giovanni Santi, il padre del pittore, Angela Curri (Braccialetti Rossi, La mafia uccide solo d’estate) nel ruolo della musa ispiratrice la Fornarina e Marco Cocci (Ovosodo) nei panni di Pietro Bembo. “Il personaggio di Raffaello è molto attuale: la sua capacità imprenditoriale attorno alla sua grande arte e il suo modo rivoluzionario di fare bottega sono degli elementi di grande modernità”, ha detto Flavio Parenti del suo personaggio. “Ha inventato un nuovo modo di gestire la bottega d’arte, delegando parti delle sue opere o le opere intere a giovani artisti e assistenti, motivo per cui abbiamo molte opere di Raffaello, nonostante sia morto a 37 anni. Questo è un aspetto inedito di questo personaggio”. Un pittore che si è fatto strada, superando i suoi maestri, con la sua arte e con la scaltrezza di un promoter, diremo oggi, ricorrendo a vere e proprie strategie “di posizionamento”. “Michelangelo stava lavorando alla Cappella Sistina – racconta Flavio Parenti – e Raffaello riuscì tramite un amico a farsi dare le chiavi. Lì vide la meraviglia che il maestro stava preparando e decise di controbattere, facendo realizzare in Olanda 7 grandissimi e costosissimi arazzi, che si possono ammirare anche oggi. Il giorno dell’inaugurazione della Cappella Sistina, dove tutti accorsero per omaggiare Michelangelo, si parlò solo degli arazzi di Raffaello, posizionati ad altezza occhi, rispetto alle opere del collega, poste in alto. Questo aneddoto ci fa capire il mondo in cui quegli artisti vivevano, il livello di competizione in cui operavano e l’arguzia che dovevano sviluppare per farsi notare e per lavorare”. La resa delle atmosfere del Rinascimento e le digressioni artistiche sui quadri hanno richiesto “un grande impatto tecnologico” al film – ha detto Flavio Parenti – girato in 3D e con tecnologie di realtà aumentata, la cui lavorazione ha richiesto 18 mesi di lavoro preliminare, 30 mesi di riprese che hanno prodotto 200 ore di girato, la ricostruzione di più di 20 ambienti diversi eseguita dallo scenografo Francesco Frigeri (Non ci resta che piangere, La leggenda del pianista sull’oceano, I Medici) e la fabbricazione di 40 abiti d’epoca su misura da parte del costumista Maurizio Millenotti (La leggenda del pianista sull’oceano, Otello e Amleto di Zeffirelli). Anche la ricostruzione storica ha richiesto l’intervento di esperti di Rinascimento e storici dell’arte come Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani fino al 2016, Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi fino al 2015, e Vincenzo Farinella, docente di Storia dell’arte moderna della Normale di Pisa, che hanno dato un contributo narrativo nei momenti di digressione artistica del film, che mostra più di 70 quadri, di cui 40 di Raffaello. Oltre a mostrare le Stanze di Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine, gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione, il film porta lo spettatore in alcuni luoghi esclusivi del Palazzo Apostolico e in ambienti privati e non aperti al pubblico, come le Logge e la Loggetta e la Stufetta all’interno dell’Appartamento del Cardinal Bibbiena, committente di Raffaello. Inoltre la Cappella Sistina che si vede nel film è stata ricostruita in base a come apparve a Raffaello la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta affrescata da Michelangelo furono esposti i suoi 7 arazzi (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). “Questo progetto ha incluso diversi livelli di tecnologia, aspetto che ho accolto volentieri – ha detto Parenti – perché mi ritengo una persona tecnofila e ogni volta che un progetto richiede una nuova tecnologia non riesco a dire di no. Ho una società che sviluppa esperienze in realtà virtuale e con Sky abbiamo realizzato un’esperienza di realtà aumentata nella Cappella Sistina, La Cappella Sistina in VR, che ha vinto ai Content Innovation Awards 2017 di Cannes, in cui il pubblico può avvicinarsi alle opere da vicino usando il casco di realtà virtuale. Un altro progetto simile che ho realizzato è Days, il primo cross movie mai prodotto, un film interattivo in 3D che si trova su youtube, in cui lo spettatore può scegliere il personaggio da seguire e raccontare una storia diversa rispetto alle altre, cambiando il punto di vista”. Parenti, che ha esordito come regista e attore teatrale nel 2002 con una pièce di Bertolt Brecht, è anche regista e produttore e negli ultimi anni ha dato molto spazio alle nuove tecnologie e alle web serie, ottenendo alcuni riconoscimenti prestigiosi, oltre a quelli citati, come il Best Film al DIY Film Fest di Los Angeles con Sogno farfalle quantiche (2010) e il premio di miglior web serie Siae 2012 con By my side. Ha appena finito di girare come attore una serie europea destinata ai bambini, Seven and me, comprata da Netflix USA, in onda in Italia su Rai Gulp, realizzata in computer grafica, in cui – racconta Parenti – “Vesto i panni del padre di Biancaneve Junior, sono sposato con Biancaneve, e vivo in una casa insieme alla mia famiglia e a 7 ospiti inattesi, i nani. Non è linea con Raffaello per il contenuto, ma lo è per l’impatto tecnologico e la sperimentazione”.

Cinecittànews

Torna in alto