”Mai fornito droga, tra noi c’è stata intimità”

”Mai fornito droga, tra noi c’è stata intimità”

 

Prosegue l’inchiesta sulla morte dell’ex membro degli One Direction Lyam Payne, deceduto lo scorso 16 ottobre dopo essere precipitato dal balcone della sua stanza al terzo piano di un albergo a Buenos Aires. Per la prima volta Braian Nahuel Paiz, il cameriere 24enne i
ndagato con altre due persone per aver fornito droga a Payne, si legge sul ‘The Mirror US’, ha ammesso di aver visitato la star nel suo hotel in due occasioni prima della sua caduta mortale e ha confermato di aver usato droghe insieme a lui. Tuttavia, ha negato con veemenza di aver mai fornito a Liam sostanze illegali o di aver ricevuto alcun pagamento da lui. Il 24enne è apparso sabato scorso alla televisione argentina dove ha raccontato il suo primo incontro con Liam nel ristorante dove lavora, affermando che il cantante ha condiviso le sue informazioni di contatto con lui mentre cenava con la sua ragazza, Kate Cassidy, e altre due persone. In un’intervista con il giornalista Guillermo Panizza, Braian ha affermato che Liam ha utilizzato un account Instagram segreto per comunicare con lui e ha rivelato che, sebbene la sua residenza sia stata perquisita, le autorità non lo hanno ancora interrogato. Insistendo sulla sua innocenza riguardo alla fornitura di droga, ha poi aggiunto: “Non ho mai fornito farmaci a Liam. Il primo contatto di Liam con me è stato sul posto di lavoro”.

“Ci siamo incontrati la notte del 13 ottobre (appena tre giorni prima della tragedia, ndr) – ha continuato Paiz – era tutto normale. Liam è sceso dalla sua camera d’albergo per venirmi a prendere perché mi ero perso. Siamo poi andati nella sua stanza e lui mi ha mostrato parte della musica che avrebbe pubblicato. Ho sentito la gente dire che stava prendendo farmaci ma la verità è che quando è arrivato al ristorante dove lavoravo era già sotto l’effetto dei farmaci e non ha mangiato proprio niente. È successo qualcosa di intimo tra noi – ha poi rivelato – abbiamo passato la notte insieme, abbiamo consumato droghe, lui non è stato per nulla aggressivo, si è comportato bene con me, è stato molto dolce”. Il cameriere ha specificato anche di aver conservato sul cellulare tutti i messaggi utilizzati per organizzare il secondo incontro. Le indagini sulla morte di Payne hanno visto nove raid della polizia prima che i tre sospettati venissero accusati. Intanto la magistratura di Buenos Aires sta cercando di risolvere il giallo della scomparsa del Rolex che il cantante indossava fino a poche ore prima di morire e che avrebbe tenuto in mano per almeno due o tre ore prima di precipitare nel vuoto, come sembrerebbe dalle immagini delle telecamere, riferisce il quotidiano ‘La Nación’. Secondo la polizia argentina, che ha perquisito l’hotel per ben nove volte, l’orologio potrebbe essere stato rubato.
(di Alisa Toaff)

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