“Ti spiezzo in due”. Mai traduzione cinematografica fu più vicina alla realtà, di quella pronunciata da Ivan Drago, il pugile russo interpretato da Dolph Lundgren, il rivale di Balboa in Rocky IV. Si, perché nel documentario “The Making of Rocky vs. Drago by Sylvester Stallone“, disponibile gratuitamente sul canale Youtube di Sly Stallone Shop, è lo stesso attore a rivelare un particolare che a distanza di decenni è rimasto inedito.
Nel documentario di 93 minuti viene spiegato la lunga operazione di restauro e montaggio della celebre pellicola della saga di Rocky, risalente al 1985, che uscirà l’11 novembre nelle sale americane e poi andrà in home video con circa 40 minuti di materiale inedito che Stallone ha voluto inserire in uno dei suoi film più popolari. Ebbene è proprio durante la fase del combattimento finale tra Rocky e Drago che Stallone racconta della violenza del pugno del partner che lo colpì al cuore e costrinse i medici a trasportare Stallone d’urgenza in un ospedale per essere sottoposto a terapia intensiva.
«Nel primo round, quando sono andato al tappeto, è stato tutto vero. Lundgren mi ha distrutto con un pugno, ma in quel momento non me ne sono reso conto. Più tardi però quella notte il cuore ha iniziato a gonfiarsi, il pericardio era stato danneggiato, come capita in un incidente d’auto quando si colpisce il volante con il petto, la mia pressione sanguigna è schizzata a 260 e i dottori erano convinti che avrei parlato con gli angeli» racconta Stallone, rivelando che fu portato d’urgenza in un ospedale in America, perché quella scena ambientata in Russia in realtà era girata in Canada e fu sottoposto a terapia intensiva.
«Mi sono ritrovato su un volo d’emergenza a bassa quota e in California mi hanno ricoverato in terapia intensiva in ospedale ed ero circondato dalle suore che pregavano che ce la facessi». Dopo quattro giorni Sly è tornato in forma e sul set ha finito di girare il combattimento finale.
Paolo Travisi, leggo.it