(di Giorgio Ponziano, malady Italia Oggi) Gianluigi Paragone non gliela fa passare liscia. Lilli Gruber si allunga oltre il consentito con il suo Otto e mezzo (La7) e il conduttore di La Gabbia, irritatissimo poiché è in gioco qualche punto di share, la apostrofa in diretta, all’inizio della trasmissione: «Grazie per il solito ritardo, magari la prossima volta che Lilli viene invitata alle riunioni del gruppo Bilderberg speriamo le regalino un orologio».
Franco Ricci, amministratore delegato di Mediaset Premium, non teme Netflix. Dice: «È da due anni che puntiamo sullo streaming online di film e serie tv, tra queste ultime abbiamo lanciato con successo Infinity. Diciamo che sul tema i giornali sonnecchiavano un po’. C’è voluto l’arrivo di un operatore americano per dare una sveglia. Il fatto è che da noi estero è bello». Intanto Netflix per il lancio in Italia ha pensato anche ai bambini, memore dei trascorsi di Carosello. In collaborazione con DreamWorks Animation proporrà una serie di mini-film dedicata ai piccoli e pensata come negoziazione per i loro genitori: in cambio di una puntata, che dura appena 5 minuti, a letto senza protestare. Ai ragazzi, dai 5 anni in su, pensa invece La5 (Mediaset) che fa partire (domenica, ore 13,30) addirittura un talent per giovanissimi aspiranti attori, cantanti, musicisti, ballerini.
Mara Venier in versione Canale5 si arrabbia in trasmissione (Tu sì que vales). Un ospite la apostrofa malamente: «Lei signora Venier dovrebbe stare zitta perché ha fatto certi filmini che girano su Facebook e su Internet». Al che la Venier ribatte: «Ne ho fatti di belli e non me ne vergogno, io la denuncio», poi quasi le corre dietro tanto che interviene Gerry Scotti: «Oh, queste si menano». Rissa evitata. Ma la Venier è protagonista di uno sfogo d’altro tenore in un’intervista, in cui rende pubblica la sua ex cartomantedipendenza: «Cartomanti, sensitive, persino i fondi del caffè: ne ero praticamente dipendente. Oggi posso dire che alcune di loro mi riempivano la testa di cavolate, ma in quei momenti di smarrimento paghi per farti alleggerire una pena che pesa sul tuo cuore».
Paola Perego e Salvo Sottile (Domenica In, Rai1), Barbara D’Urso (Domenica Live, Canale5): è davvero scontro all’ultimo dato di audience. Quest’anno è gara sul filo del traguardo mentre la scorsa stagione Barbara D’Urso dominava incontrastata. La cura di Maurizio Costanzo, una sorta di direttore editoriale di Domenica In, sembra funzionare: 2,1 milioni i telespettatori di Rai1 (13,2% di share), 2,0 milioni per Canale5 (13,0%). Non solo Rai: Costanzo riaprirà pure il suo show su Rete4 dal 15 novembre (per 4 puntate). Sarà una partenza alla grande, ospiti Francesco Totti, Bruno Vespa col figlio e Vladimir Luxuria coi genitori. Intanto Domenica In e Domenica Live si combattono a colpi di ospitate. Paola Perego chiama il papà di Chiara, la ragazza massacrata a calci e pugni dal suo fidanzato, oggi in stato di minima coscienza, Domenica Live risponde con Rocco Siffredi, galante come sempre: «Quando ho avuto la mia prima fidanzatina mi sono perfino messo l’anello nelle mutande pur di farmi toccare». La D’Urso ride compiaciuta. Povera domenica televisiva, tra tv del pianto e del toccamento.
Giorgio Porrà cerca di fare ciò che non è riuscito ad Andrea Vianello (direttore Rai3) con Masterpiece: portare i libri in tv. Da ieri (ogni martedì) conduce Booklovers, otto puntate su Sky Arte, dedicate ad altrettanti generi letterari e alle città che hanno espresso gli autori più significativi. Una scommessa azzardata (anche se a ravvivare il tutto vi saranno degli ospiti) per Roberto Pisoni, direttore della rete, che ha pescato Porrà dalle cronache sportive di Sky. Ma Pisoni ha anche convinto Carlo Lucarelli a tradire la Rai per le Muse inquietanti, otto puntate in cui racconta retroscena a indicibili verità su alcuni classici della storia dell’arte.
Simona Ventura vince su Vladimir Luxuria, anche se si tratta di briciole di audience. Il contadino cerca moglie (Fox) supera L’isola di Adamo ed Eva (Deejay tv) per 617 mila seguaci contro 539 mila. Deejay deve registrare anche il flop dell’attesa è promozionata serie Il destino di un faraone. La prima puntata ha attratto solo 326 mila telespettatori, una miseria.
Giancarlo Gioielli subentra a Mirella Marzoli nella vicedirezione di Rainews24 in attesa della nomina di un direttore dopo che Monica Maggioni è planata sulla presidenza Rai. Il nuovo dg, Antonio Campo Dall’Orto, segue la scia di Matteo Renzi e se ne strabatte del sindacato, che gli aveva scritto: «Le voci che indicano un imminente cambio nell’interim di direzione, affidato da soli tre mesi a Mirella Marzoli, preoccupano la redazione che chiede invece al consiglio di amministrazione di non proseguire con decisioni tampone ma di assicurare alla testata una direzione piena, con un orizzonte temporale certo». Il contrario di quanto è avvenuto. In redazione il j’accuse è anche contro la Maggioni, rea di avere abbandonato a se stessa la testata che ha diretto per molti anni.
Antonella D’Errico, direttore di Cielo, si gode l’exploit della sua emittente. La gara della MotoGP, che ha consegnato il titolo iridato a Jorge Lorenzo tra mille polemiche sottraendolo a Valentino Rossi, trasmessa in diretta ha registrato un ascolto (cumulativo sui due canali in cui è stato proposto) di 7 milioni e 215 mila telespettatori, pari al 35,5% di share. Per Cielo è il record assoluto, tanto da piazzarsi quinto canale sul totale ascolto giornaliero.
Caterina Balivo né bene né male col suo Monte Bianco (Rai2, 1,5 milioni, 6,3% di share) in cui la concorrente Arisia pronuncia una frase storica: «Sono una bimbaminchia». Quasi lo stesso ascolto per l’altra novità, il programma di Beppe Severgnini, L’erba dei vicini (Rai3, 1,4 milioni). In testa all’audience della serata, lontana anni luce la fiction Questo è il mio Paese (con Violante Placido, Rai1) che ha surclassato la concorrente I misteri di Laura (con Carlotta Natoli, Canale5, 2,3 milioni).
Paolo Brosio va all’assalto (Domenica Live, Canale5) di Gianluigi Nuzzi, autore del libro che sta facendo tremare il Vaticano. «L’Obolo di San Pietro va tutto ai poveri», dice Brosio contestando le ricostruzioni libresche di Nuzzi, il quale risponde: «Sembri l’ufficio stampa della Santa Sade». Poi volano gli stracci. Brosio: «Giornalista? Hai incominciato con Topolino». Nuzzi: «Quando tu lavoravi per Emilio Fede il mio direttore era Indro Montanelli». Anche peggio il direttore di Radio Maria, don Livio Fanzaga, che sulla sua emittente tuona: «A chi ha venduto i documenti, a chi li ha comprati… dico loro che Giuda dopo aver concluso l’affare andò a impiccarsi. Andò a cercare l’albero dove si impiccò