“Odio avere la stanza disordinata”. In una clip trasmessa nella docuserie Netflix Beckham, un David Bekcham adolescente dichiara l’intento di tenere sempre pulita la cameretta. Un atteggiamento che l’ex calciatore, 48 anni, ha conservato anche ai giorni nostri grazie alla pianificazione quotidiana delle faccende domestiche sfociata però in un disturbo ossessivo compulsivo. “È tutto abbastanza organizzato” afferma Beckham mentre passa le mani sui vestiti perfettamente ordinati, anche per colore, negli armadi. “Giacche, camicie di jeans, altre camicie. E poi maglioni, cardigan, magliette”. L’ex atleta non improvvisa mai gli outfit, che anzi decide con almeno una settimana di anticipo: “Quelli lì sono i miei abiti per il resto della settimana” afferma mentre indica il completo prescelto. Impossibile non notare il passaggio di soggetti indesiderati che hanno spostato grucce o dispiegato pantaloni: “Qualcuno è stato qui!” dichiara allarmato Beckham.
TUTTO LUSTRO
Nella serie tv, Beckham ha condiviso anche l’ossessione per la pulizia. Prima di andare a dormire, mentre il resto della famiglia riposa, l’ex calciatore si dedica alla sistemazione delle candele della casa: “È faticoso pulirle, tagliare lo stoppino e pulire il vetro di tutte. Lo faccio perché odio il fumo all’interno delle candele”. Nel secondo episodio, il regista Fisher Stevens chiede invece al marito di Victoria Beckham notizie sulla cucina, talmente linda da sembrare nuova ma in realtà utilizzata dal proprietario appena la sera prima e poi subito ripulita “benissimo”.
IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO
Beckham aveva rivelato di soffrire di disturbo ossessivo compulsivo già nel 2006. “Ho questo disturbo, per cui devo avere tutto in linea retta o tutto in coppia. Metto le mie lattine di Pepsi in frigorifero, ma se ce n’è una di troppo, la sistemo in un altro armadio da qualche parte. Vado in una stanza d’albergo e, prima di potermi rilassare, devo spostare tutti i volantini e tutti i libri e metterli in un cassetto”. Allora, la moglie Victoria aveva aggiunto: “Ha quella cosa ossessivo-compulsiva per cui tutto deve combaciare. Se apri il nostro frigorifero, è tutto coordinato su entrambi i lati. Abbiamo tre frigoriferi, in uno c’è il cibo, in un altro l’insalata e nel terzo le bevande. In quello delle bevande, tutto è simmetrico. Se ci sono tre lattine, ne butta via una, perché devono essere in numero pari”.