La raccolta pubblicitaria di Sky in agosto supera quella della Rai: 15,4 milioni di euro contro 13,1 mln. E a questo punto gli operatori del mercato si interrogano se il gruppo Sky possa ancora considerarsi sostanzialmente una pay tv, o sia diventato qualcosa d’altro. Soprattutto se, con ascolti decisamente più bassi rispetto alla Rai, riesce a valorizzare così tanto il suo target. Da un punto di vista di quota di mercato, il mese di agosto, che comunque è un periodo speciale in cui Rai e Mediaset spengono i palinsesti mentre gli altri broadcaster rimangono accesi, mostra il Biscione di gran lunga leader intercettando il 52,7% di fetta degli investimenti pubblicitari; segue Sky con il 17,4%, Rai che crolla al 14,8%, e quindi Discovery al 9,6% e La7 al 5,3%. In agosto gli unici poli che crescono sono Discovery, a +18,4% sull’agosto 2016, e Sky, +12,8%. Se invece si considera il periodo gennaio-agosto 2017, chiuso con investimenti in diminuzione del 3,5%, sia Mediaset sia La7 confermano più o meno il dato di raccolta 2016 (cali rispettivamente dell’1% e dell’1,2%), Rai (-11,4%) e Sky (-6,8%) sono penalizzate dal confronto con un 2016 in cui avevano Europei di calcio e Olimpiadi (solo la Rai), e l’unico gruppo televisivo in deciso avanzamento è Discovery, con un +9,8% e oltre 147 milioni di euro di raccolta.
Claudio Plazzotta, Italia Oggi