Lapo Elkann: «Gli abusi subiti, le droghe per anestetizzare il dolore»

Lapo Elkann: «Gli abusi subiti, le droghe per anestetizzare il dolore»

Il rampollo della famiglia Agnelli racconta un’infanzia che non ricorda felice, un’adolescenza segnata dalla violenza e il ricorso alle sostanze per spegnere il dolore: «

Un bambino iperattivo, dislessico, affetto da deficit dell’attenzione. Lapo Elkann ricorda la propria infanzia come una parentesi cupa tra l’oblio del neonato e la paura dell’adolescente. «In collegio, a 13 anni, sono stato abusato più volte e un fatto come questo ti porta ad andare, a volte, verso l’autodistruzione, perché l’abusato si sente in colpa. È importante dirlo. Se non lo affronti con profondità questo dolore negli anni ti mangia, ti porta a vivere la vita con grandissima difficoltà», ha raccontato a Verissimo, in onda sabato 12 settembre su Canale 5, ha ricordato, facendosi portavoce delle stesse istanze per le quali lotta la sua Fondazione Laps.

«La mia sensibilità e la mia grande forza di volontà mi hanno aiutato. Non ho paura delle mie fragilità. Ho imparato ad accettare me stesso e a chiedere aiuto. C’è voluto del tempo ma oggi sto bene con chi sono», ha aggiunto poi, spiegando come «Quando sei solo, ad un certo punto, la fragilità non sai come affrontarla. Le sostanze ti distruggono la vita e io di problemi ne ho avuti. Per me l’uso di sostanze era un anestetizzante. Anestetizzavo un dolore che sentivo in me. Purtroppo, ne ho pagato più volte le conseguenze. Io di male me ne sono fatto abbastanza da solo, d’ora in poi voglio altro», ha detto ancora Lapo Elkann, confessando di essere teso tra la paura del domani e il desiderio di una famiglia.

«Io amerei diventare papà, ma ho paura. Non voglio fare un figlio tanto per farlo, ma voglio incontrare la donna della mia vita per poi fare un figlio con lei», ha dichiarato Elkann, che oggi fa coppia con una ragazza portoghese, Joana Lemos, «molto simpatica e diversa da tutte le donne che ho avuto in passato». Niente a che vedere, però, con nonna Marella, la moglie dell’avvocato Agnelli. «Mio nonno mi ha dato e insegnato tanto. È una delle persone a cui ho voluto più bene nella vita insieme a mia nonna Marella. Magari riuscissi a trovare una donna con le sue qualità».

VanityFair

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