Tratta da un format israeliano, si candida a diventare il caso tv del 2019 e segna il debutto di Hbo nel campo dei serial per adolescenti
In un certo senso, si potrebbe raccontare tutta una storia sociale partendo solo dalle serie tv per teenager che hanno segnato un’epoca. Gli Anni 80 per esempio sono stati quelli di Saranno famosi, e tutti volevano cantare, ballare o, almeno, sfondare facendo il comico come Danny Amatullo. L’unico modello aspirazione minimamente a portata di mano della scuola per futuri artisti tratta dall’omonimo film, multietnica e già attenta ai temi sociali. Negli Anni 90 il genere è esploso con due grandi partiti di riferimento: per chi sognava Los Angeles e i belli e dannati televisore sintonizzato (l’on demand ancora uno sconosciuto) su Beverly Hills. Mentre con Dawson’s Creek, serie ambientata nella fittizia Capeside, nel Massachusetts, spazio a dialoghi complessi, già realismo, temi “scabrosi” sdoganati. L’inizio 2000 è invece soprattutto all’insegna di The Oc, ancora una volta una serie scaldata dal sole della California tra amori, classi sociali (tipo lui che deve lavorare dopo le lezioni, lei che colleziona borse di Chanel) e banchi di scuola. Quasi tutti sempre ricchi e ricchissimi, come anche i protagonisti di Gossip Girl, vero cult della metà Anni 2000 che per la prima volta introduce smartphone e reputazione online negli intrighi di un gruppo di teenager, questa volta dell’élite di Manhattan. I prodotti si sono poi moltiplicati, anche perché sono arrivati Netflix e pure Amazon Prime a frammentare l’offerta. Di certo però il 2019 ha già un candidato a nuova serie teen cult: Euphoria, che segna il debuttissimo di una rete come Hbo in un genere prima mai preso in considerazione, i telefilm per adolescenti. Tratta da un format israeliano (che si svolge negli Anni 90, non si sa se l’americana manterrà la stessa ambientazione), Euphoria ha come produttore niente di meno che Drake. Vedrà la popstar Zendaya nel ruolo di una diciassettenne di nome Rue, bugiarda cronica e tossicodipendente. Con Zendaya altri dodici attori sono coinvolti nel pilot descritto come “Kids meets Trainspotting”: Maude Apatow, Brian “Astro” Bradley, Angus Cloud, Eric Dane (proprio quello di Grey’s Anatomy), Alexa Demie, Jacob Elordi, Barbie Ferreira, Nika King, Storm Reid, Hunter Schafer e Sydney Sweeney. La storia ha inizio con la morte di un ragazzo, per esplorare le vite degli altri un anno dopo la tragedia. Quasi obbligato il paragone con Tredici di Netflix.
Emanuela Griglie, La Stampa