Dopo le dimissioni, tra gli altri, di Carlo Verdelli, Francesco Merlo, Daria Bignardi e la penombra in cui è caduto Gabriele Romagnoli, va detto che Ilaria Dallatana, direttore di Rai2, si può considerare una sorta di superstite della breve stagione di Antonio Campo Dall’Orto alla direzione generale della Rai (incarico da cui egli stesso si è dimesso) e di quella idea di tv pubblica. Va pure ribadito che, tra tutti i nominati in quota Dall’Orto, la Dallatana era però forse l’unica a capire di tv, avendo guidato per anni la società di produzione Magnolia, ed essendo cresciuta professionalmente come braccio destro di Giorgio Gori.
Ora, senza più Campo Dall’Orto ad appoggiarla, e con una concorrenza agguerritissima sul target dei giovani adulti di Rai Due (Tv8 e Nove si stanno consolidando molto, Italia Uno lavora da decenni sul quel pubblico, Sky e Fox ne intercettano fette sempre più ampie), la Dallatana si prepara a una stagione autunnale molto impegnativa: «L’estate è andata bene», spiega a ItaliaOggi, «e siamo stabilmente il terzo canale per ascolti. L’obiettivo è quello di restare il terzo canale anche in autunno. Siamo molto forti sul target 35-50 anni: nella serialità Usa c’è un pubblico un po’ più femminile e più maturo, mentre prodotti come Pechino Express (parte domani su Rai2 in prima serata, ndr), gli spettacoli di Mika, Collegio, o lo stesso Nemo (al via al giovedì a fine settembre, ndr), intercettano un profilo più giovane». La sesta edizione di Pechino Express punta a bissare il successo della precedente stagione, quando aveva chiuso con una share media attorno al 9,2% per 2,2 milioni di telespettatori. «C’è stata un’ottima partenza di Quelli che il calcio», prosegue Dallatana, «e pure le puntate di Camera cafè stanno andando bene. C’è anche un talent sulla musica al quale stiamo pensando: fosse per me, farei tutto, ma dobbiamo vedere i budget 2018, che è anche un anno con i Mondiali di calcio che per la Rai comportano sempre qualche sforzo economico in più».
Quanto a Pechino Express, condotto dal bravo Costantino Della Gherardesca, «è un format fortissimo che, se fosse sul mercato, tutte le tv vorrebbero prendersi. Penso proprio che andremo avanti anche il prossimo anno. Ed è un programma che ha pure una valenza di servizio pubblico, soprattutto in un momento come quello attuale, in cui siamo tutti un po’ spaventati e magari non vogliamo uscire di casa, o uscire dalla nazione. Invece Pechino Express ci spinge a viaggiare, a conoscere il mondo, popolazioni diverse, e prova a farci superare quel senso di paralisi». Quest’anno l’adventure game toccherà le Filippine, Taiwan e il Giappone. Nelle precedenti edizioni le somme raccolte venivano offerte ad associazioni per aiutare le popolazioni locali dei paesi attraversati. Ma questa volta la beneficenza andrà alle famiglie italiane colpite dai terremoti. Motivo? L’Italia scivola nelle classifiche per ricchezza, e Taiwan e il Giappone non hanno certo bisogno dei nostri soldi.
Claudio Plazzotta, Italia Oggi