‘DIMARTEDÌ’ È UN PO’ ‘BALLARÒ’: TORNA FLORIS, E L’OSPITE È GIANNINI

‘DIMARTEDÌ’ È UN PO’ ‘BALLARÒ’: TORNA FLORIS, E L’OSPITE È GIANNINI

Da domani su La7 il programma “che da politico diventa d’informazione a tutto tondo”, il giornalista che fino a luglio ha condotto il talk “rivale” dovrebbe essere ospite per un mese. Floris: “Continuiamo a crescere con la chiarezza e il rigore nell’affrontare i temi”

Floris-e-fauna-della-RaiSigla d’autore firmata da Vinicio Capossela, DiMartedì torna domani su La7 con Giovanni Floris. Primo ospite Pierluigi Bersani. E Floris ha invitato Massimo Giannini, (che dovrebbe essere presente per un mese), ex “rivale” quando conduceva Ballarò su RaiTre. Maurizio Crozza? «Resterà sicuramente fino a dicembre. Spero che rimanga per tutta la stagione» dice Floris.
Da programma politico a programma d’informazione a tutto tondo, dalla scuola alle sofisticazioni alimentari, DiMartedì riprende il suo percorso: «Noi continueremo a proporre le notizie e gli approfondimenti con le nostre caratteristiche: la chiarezza, il rigore nell’affrontare i temi. L’anno scorso è stato apprezzato il tentativo di aver allargato il raggio dell’informazione» spiega Floris. «Non abbiamo inventato niente di nuovo, l’abbiamo solo trasferito in televisione. Cerchiamo di impaginare tanti temi perché dobbiamo riempire molto tempo, l’abbiamo preso come un vantaggio. Ci riproveremo quest’anno. Siamo molto contenti della nostra crescita. Cercheremo di interessare sempre più persone. La differenza la fa l’approccio. Tratteremo i temi con serietà, onestà e lealtà. Questo porta ad avere nel programma un po’ di originalità. Insisteremo su questo».A La7 sottolineano come DiMartedì abbia battuto «per 14 volte» Ballarò, ma proprio Giannini sarà uno dei protagonisti del talk show di Floris. «Massimo sarà nostro ospite domani e lo sarà nei primi tempi. Sarà ospite il più possibile» sottolinea Floris. «E’ un giornalista che ha una competenza fuori dal comune, un modo di esporre che mi è sempre piaciuto. E’ stato coraggioso a condurre Ballarò. Il primo mese, di sicuro, ci sarà. Poi vedremo. Giannni non è catalogabile come anti-renziano. Le trasmissioni son tante. E’ importante far sentire delle voci che siano solo di DiMartedì. A noi ci vengono strappati. Noi creiamo campioni, usando un gergo calcistico, ma che poi vanno altrove. Il premier Renzi è l’invitato di default». «DiMartedì – spiega Floris – è realizzato dalla squadra di Ballarò e dai nuovi acquisti che abbiamo trovato a La7. Ci siamo evoluti. Nella nostra mente Ballarò non è finita ma è nata una cosa nuova. Il nome Ballarò non me lo riprenderei, sono contento che sia diventato DiMartedì».
Anche quest’anno la stagione dell’informazione è ricca: «Su RaiTre faranno Politics più Mi manda RaiTre, non solo Politics. E’ una loro scelta di palinsesto. Politics tratta di politica, Mi manda RaiTre tratta i diritti dei consumatori. Sono scelte che fa l’azienda. Io ho trovato una mia formula» dice Floris.« Gli ascolti più alti li facciamo all’inizio con i temi politici ma poi manteniamo la curva. Il tipo di programma che faccio io a me piace. Non credo sia logoro. Ogni stagione nasce un talk in più. C’è una grande offerta».
«DiMartedì è un programma che piace alla rete» sottolinea il direttore di La7 Fabrizio Salini «RaiTre ha raddoppiato la sua offerta in prima serata. Noi siamo soddisfatti di DiMartedì». «Noi facciamo politica, economia, torniamo sulla politica istituzionale, poi alimentazione e cultura» osserva Floris. «La struttura della serata di RaiTre è la stessa. La nostra attenzione sarà anche concentrata sulla politica estera, soprattutto per quanto riguarda i fatti economici e sociali. Parleremo del rapporto con l’Europa. E poi sarà l’anno dell’economia. La nostra attenzione andrà tutta sui dati economici». Il caso Raggi tiene banco «ed è normale che tutta l’attenzione della stampa sia concentrata su Roma», dice il giornalista «non c’è nessuna macchinazione. C’è la nuova sindaca, è tutto in movimento. Poi ogni giornalista risponde per quello che fa».

Repubblica

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