Nel 1919 ‘All-Story Weekly’ introdusse figura di Don Diego
Festeggia cento anni tondi il cavaliere mascherato Zorro senza superpoteri, armato cappa e sciabola e cappello a falde personaggio a fumetti nato dalla penna di Johnston McCulley e baciato da un successo enorme, che ha propiziato la comparsa in film, serie TV, spettacoli teatrali, videogame e ovviamente gli immancabili pupazzetti in scala. La prima avventura di Zorro venne pubblicata nell’agosto del 1919, all’interno del fumetto ‘All-Story Weekly’, e introdusse ai lettori la figura di Don Diego de la Vega, figlio del più ricco proprietario terriero della California all’epoca del dominio spagnolo (1769-1821). Disgustato dal comportamento dispotico dei governanti locali, diventa il giustiziere Zorro, abilissimo spadaccino e difensore dei più deboli.Dopo la sua prima avventura, La maledizione di Capistrano, l’autore ha scritto altre 60 storie, facendo diventare Zorro uno dei primi eroi con mantello e spada nella letteratura americana. Fino a giungere ai giorni nostri. Anche se la generazione che ruota tra i 30 e i 40 forse ricorda soprattutto Cristina D’Avena nella sigla italiana dell’anime in 52 puntate del 1994. Già nel 1920 l’eroe mascherato conquistò il suo primo adattamento cinematografico (‘Il segno di Zorro’, diretto da Douglas Fairbanks), che conobbe un grandissimo successo e contribuì a gettare le basi di un franchise giunto fino ai giorni nostri. Fu il primo di una lunga serie e grazie alla sua maschera molti attori trovarono la via del successo.Nel 1957 la prima serie televisiva che sembra non invecchiare mai. Era il 1966 quando le prime puntate resero in Italia popolari Don Diego de la Vega, il tenente Garcia ed il fido servitore muto Bernardo. Zorro era ed è un intreccio assoluto. Al cinema tra più noti attori ad aver interpretato l’eroe spadaccino e Douglas Fairbanks (1920), Tyrone Power (1940), Alain Delon (1975) e Antonio Banderas (due film, 1998 e 2005). Attualmente è in preparazione un progetto a Hollywood con l’attore messicano Gael García Bernal. E Quentin Tarantino ha in progetto una crossover Django/Zorro. Secondo alcuni siti oltreoceano il cineasta si starebbe occupando dello script del film assieme a Jerrod Carmichael muovendo dall’omonima serie a fumetti scritta dallo stesso Tarantino assieme a Matt Wagner alcuni anni fa e pubblicata da Dynamite Entertainment e DC Comics come sequel ideale di Django Unchained.Tra i film europei da non dimenticare – Il sogno di Zorro (1952) Italia, Walter Chiari ma anche Il giuramento di Zorro (1965) Italia e Spain, con Tony Russel – Zorro il ribelle (1966) Italia, con Howard Ross – El Zorro (1968) Italia, Spagna con George Ardisson – I nipoti di Zorro (1968) Italia, con Dean Reed (commedia con Franco & Ciccio), Il figlio di Zorro (1973) Italia e Spagna, con Alberto Dell’Acqua, Zorro (1975) Italia e Francia, con Alain Delon. Impossibile citrali Tutti comunque. Il poeta cileno, vincitore del premio Nobel, Pablo Neruda, gli ha dedicato la sua opera unica. Un’altra figura che ha ispirato McCulley è stata La Primula Rossa (Scarlet Pimpernel), una punitrice inglese che si è fatta conoscere durante la Rivoluzione francese ed è stato creato, all’inizio del XX secolo, dalla scrittrice Emmuska Orczy, una britannica di origine ungherese. E Zorro come si ricorderà era anche l’eroe preferito del ministro e vicepremier Matteo Salvini a maggio al Salone di Torino, il dibattito ha ruotato, per lunghi giorni, attorno a “Io sono Matteo Salvini”, il libro della casa editrice Altoforte, dedicato al leader leghista. La prima pagina del testo scritto da Chiara Giannini raccontava che il vicepremier di ingiustizie ne ha subìte tante nella vita, sin da bambino: “All’asilo gli rubarono il pupazzetto di Zorro”. Un brano che ha scatenato l’ironia della rete, tra tweet e fotomontaggi.
Nicoletta Tamberlich, Ansa