Quando hanno proposto a Maddalena Corvaglia di condurre un magazine dedicato ad auto e moto, la sua risposta è stata: «Dove e quando?». Da sempre, quell’accoppiata è la «trasposizione delle mie passioni. Per me è stato un onore anticipare tutte le novità, sono lo spettatore tipo di un programma come questo». Lei che ha iniziato a mettere le marce «quando avevo undici anni. Mia mamma, scherzando ma forse neanche troppo, mi diceva: dove ho sbagliato con te?”». Da ragazzina, era “una scheggia impazzita. Promettevo di non uscire al cortile, invece… Il mio primo motorino è stata una vespa ricoperta di adesivi. Da lì è stata un’escalation».
Le frasi fatte
Una passione innata che si è dovuta scontrare contro il pregiudizio: «Donne e motori: sembra assurdo ma c’è ancora chi la vede così. All’inizio ci restavo male, mi arrabbiavo quando ero guardata con sospetto. Quando sono arrivata a Milano avevo chiesto a un ragazzo con la moto: “Bella, me la fai provare?”. Gli sono quasi venute le convulsioni… l’effetto sorpresa quando togli il casco è piacevole, ma lo stereotipo no». Anche perché, di fatto «io non sono mai caduta in moto: l’unica volta che ho fatto una figuraccia è stata quando sono ripartita da una piazza piena di gente ma non avevo tolto il ferma-disco. Avrei voluto sprofondare». Ecco perché questa trasmissione è un po’ il coronamento di un sogno: «Amo il mio lavoro e amo i motori. Fare entrambe le cose nello stesso tempo è la cosa più bella del mondo».
Chiara Maffioletti, corriere.it