Ride e sorride, del suo personaggio, di se stessa, di tutto un po’. Bebe Vio racconta con la consueta carica vitale la sua ‘prima volta’ sul grande schermo, come doppiatrice di una supereroina in ‘Gli Incredibili 2’, che in Italia uscirà il 19 settembre e che nel resto del mondo ha già incassato 781 milioni di dollari. Beatrice ‘Bebe’ Vio, campionessa plurimedagliata di scherma in carrozzina, già sul piccolo schermo con ‘Il Diario di Bebe‘ per Sky Sport e con ‘La vita è una figata‘ su Rai1, testarda e ottimista, in ‘Gli Incredibili 2′ presta la voce a Voyd, giovane eroina con supertuta e capelli in toni acidi, capace di spostare oggetti e persone creando ‘buchi’ nella realtà e, soprattutto, ammiratrice sfegatata di Helen Parr – Elastigirl, la mamma della famiglia di Incredibili. “E’ la prima volta che faccio un doppiaggio, è stato fichissimo, il mio personaggio è una supereroina mezza matta, che parla veloce – ha detto Vio – iperattiva, un po’ sfigata in certe cose e poi superfan proprio come me: quando ho visto Federer urlavo, chiedevo se era proprio lui. Il mio personaggio è superfan di Elastigirl, quando ho fatto la scena in cui l’avevo davanti per la prima volta ho fatto finta di avere davanti Federer. Doppiare è stato difficile ma mi sono divertita tanto, la cosa più faticosa sono state le due scene in cui mi arrabbio: per quelle due frasette da arrabbiata mi è servito più tempo che per la somma di tutte le altre. Io, di solito, quando mi arrabbio, sto zitta”.Difficile crederlo, visto che Bebe alla presentazione dei doppiatori italiani del film è un fiume in piena. Con lei Amanda Lear in splendida forma, voce della stilista dei supereroi Edna Mode; Orso Maria Guerrini, per la prima volta doppiatore in un cartoon, voce di Rick Dicker, ‘tutor’ dei supereroi che cita i men in black, e Tiberio Timperi che si cala nell’ugola di un giornalista televisivo. Altre ‘voci italiane’, che non hanno partecipato alla presentazione del film, quelle di Isabella Rossellini, nel cartone l’ambasciatrice che difende i ‘Supers’ , e Ambra Angiolini, il sorprendente personaggio di Evely Deavor che insieme al fratello si batte per la causa della riabilitazione dei supereroi, messi all’indice nel primo titolo del franchise. Il cattivo del film si chiama Ipnotizzaschermi e compare sempre mascherato fino allo scioglimento finale quando viene rivelata la sua vera identità. Un cattivo che, peraltro, sostiene tesi ragionevoli e condivisibili sull’eccesso di attaccamento agli ‘schermi’, alle tecnologie che rischia di disumanizzare le persone e i rapporti fra loro. “La tecnologia? Io ne sono una consumatrice a 360 gradi e sono abbastanza ‘fatta’ di tecnologia – dice Bebe Vio – con tutte le mie protesi sono in buona parte tecnologia io stessa ma, certo, lasciarsi ‘ipnotizzare’ dai social, incollare gli occhi agli schermi dopo un po’ ti rincoglionisce”.Su questo tema, che insieme a quello dei ruoli familiari donna/uomo, è fondamentale nel film, Timperi è più tranchant: “Quando la tecnologia è al servizio nostro mi sta bene, l’inverso un po’ meno. Se la tecnologia crea dipendenza e assuefazione può essere un problema”. Il ‘più’ moderno dei doppiatori è anche il meno giovane, Orso Maria Guerrini, che rivendica: “Mi sono adeguato, so fare un bonifico on line mentre non saprei come fare un vaglia”. Amanda Lear, sullo stesso tema, ironizza a proposito della tradizionale riottosità femminile a dichiarare l’età: “A casa ho l’allarme e la password è la mia data di nascita, solo che la cambio in continuazione e faccio sempre scattare l’impianto”. Artista, musa di artisti, personaggio pop, Amanda Lear come battutista non si risparmia: “Chi sono i supereroi di oggi? Già camminare con i tacchi a spillo…”. “Che superpotere vorrei? Essere invisibile: così non dovrei truccarmi, potrei vedere cosa combina il mio ragazzo quando non ci sono….”. Alla stessa domanda Timperi risponde, da ‘romano’, “vorrei poter volare, per evitare le buche in città”; mentre Bebe Vio vorrebbe “dormire pochi minuti per notte ed essere riposata lo stesso” e avere più tempo da dedicare ai suoi mille interessi. Tornando ad Amanda Lear, per lei il personaggio di Edna Mode, non è una novità: “Le avevo già dato voce (in Italia e Francia come adesso, ndr) nel primo film e non mi aspettavo – dice – che 14 anni dopo me lo riproponessero. La prima volta mi fecero vedere il disegno del personaggio e pensai che era bruttissima, poi è diventata un po’ ‘di culto’. Lei è ispirata a quelle signore un po’ prepotenti del mondo della moda come Anna Wintour. Spero che ora non aspettino altri 14 anni per ‘Gli incredibili 3‘, altrimenti rischio di non esserci”. Quanto al film, con ‘Gli incredibili’, in sostanza il riscatto dei supereroi grazie soprattutto a Elastigirl, con tutta la famiglia in campo, è il perfetto esempio della transizione compiuta della Disney – Pixar: 14 anni fa il primo titolo era indirizzato verso i ragazzini, con un occhio attento sia ai bambini sia agli adulti, oggi il secondo titolo è un prodotto pienamente ‘adulto’ che può essere gradito anche ai ragazzini ma ha poche attrattive per i bambini. Questo grazie alla complessità dei caratteri, alle tematiche trattate, prime fra tutte i ruoli in famiglia, l’affermazione delle donne, i problemi dell’adolescenza. Temi poco godibili, a parte la rivalità fra fratelli, per chi ha ameno di 11, 12 anni. Per il pubblico più maturo cinematograficamente c’è poi l’ormai tradizionale gioco di rimandi ad altri film: questa volta il regista e sceneggiatore Brad Bird riserva le citazioni maggiori ai due ‘Speed’, con il treno della metropolitana del primo e la nave del secondo. Un applauso a parte per la cura riservata da Orso Maria Guerrini alla voce del suo personaggio “un po’ alla Bogart”: “Ho cercato di imitare Paolo Ferrari quando doppiava Humphrey Bogart”, dice Guerrini ed in effetti nelle poche battute di Rick Dicker risuonano milioni di sigarette e una vita strapazzata.
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