LA7, QUASI UN SERVIZIO PUBBLICO

LA7, QUASI UN SERVIZIO PUBBLICO

Telese e Scanzi fra gli arrivi. Confermati gli approfondimenti

Pagina a cura di Claudio Plazzotta 

Urbano Cairo La7Le novità certe nei palinsesti di La7, presentati oggi all’hotel Four Seasons di Milano, sono il ritorno di Luca Telese da settembre con un programma in prima serata dedicato alla cronaca, il debutto di Andrea Scanzi, che sarà rodato in estate, dal 12 luglio al 23 agosto, al martedì in seconda serata con una trasmissione sul calcio (Futbol) guidata assieme ad Alessia Reato, e una rispolverata al format delle Invasioni Barbariche, che potrebbe essere affidato a Selvaggia Lucarelli o a Myrta Merlino.

Poi ci sono le conferme, compresa quella di Maurizio Crozza che fino al 31 dicembre 2016 è sotto contratto con La7 e solo dal 2017 inizierà a collaborare con Nove di Discovery. Quindi Corrado Formigli, che si sposta al giovedì sera, Giovanni Floris al martedì, Gianluigi Paragone, Lilli Gruber, Tiziana Panella, Myrta Merlino e, ovviamente, il deus ex machina Enrico Mentana. Ci sarà pure una nuova edizione del talent comico Eccezionale Veramente, e la serata di Miss Italia, condotta quest’anno da Francesco Facchinetti. Insomma, prosegue lo sforzo dell’editore Urbano Cairo di collocare La7 in un universo di qualità frequentato da target magari non vastissimi, ma molto pregiati. Sarà chiamato, dall’autunno 2016, anche a potenziare la seconda serata con programmi ad hoc, poiché la vecchia tecnica di allungare le trasmissioni di prima serata all’inverosimile, per guadagnare share nella seconda parte e migliorare le medie più basse della prima parte, potrebbe non valere più dalla prossima stagione, sia perché Rai e Mediaset lanceranno molte nuove trasmissioni nella fascia oraria dopo le 22,30, sia perché è sempre più agguerrita la concorrenza, pur se tenuta a debita distanza, di Tv8 e Nove.

Qualcuno potrebbe accusare Cairo di scarsa propensione all’innovazione in tema di tv. Va tuttavia dato atto all’editore di aver provato in questi anni a innestare, con alterni successi, prodotti nuovi su un palinsesto rodato e consolidato come quello di La7. Nel tentativo, comunque, di rimanere in un ambito qualitativo quasi da servizio pubblico (La7 produce il 30% di informazione in più rispetto alle altre reti, e l’85% delle produzioni sono interne). Escluso l’ingaggio di Massimo Giannini, che ha finito la sua avventura a Ballarò su Rai Tre, potrebbe esserci qualche progetto con Marco Travaglio, giornalista direttore del Fatto quotidiano che ha un suo cotè di satira e intrattenimento già sperimentato in teatro.

E se poi le novità in tv devono essere programmi con persone in mutande che si corteggiano su un lettone, allora lunga vita a La7. Che, tuttavia, deve sistemare le cose sul fronte del target se vuole acquistare qualche punto di quota di mercato pubblicitario. Come faceva notare Marco Paolini, direttore generale dei palinsesti e della distribuzione di Mediaset, nella primavera 2016, sulle 24 ore, La7 ha una share dell’1,2% nella fascia 4-14 anni, dell’1,9% in quella 15-24 anni, del 3,2% nel segmento 25-64 anni, e del 4,8% oltre i 65 anni. Il pubblico tipico di La7, quindi, è piuttosto maturo. Certo benestante, molto più delle fasce giovani che, negli ultimi anni, sono spesso senza lavoro e senza stipendio. Ma la pubblicità punta a target che siano suscettibili ai cambiamenti nelle abitudini di consumo. Cosa tipica nei giovani e che invece accade di rado a persone pur benestanti ma mature e con comportamenti di acquisto consolidati.

Non è un caso che il 2015 di La7, dal punto di vista pubblicitario, sia andato piuttosto male fino a novembre, con un -10% complessivo rispetto allo stesso periodo 2014. Molto bene dicembre, e poi un buon primo trimestre 2016, a fronte di un mercato pubblicitario televisivo in grande ripresa. In aprile, mentre la concorrenza cresceva in doppia cifra, La7 è però calata dello 0,5% sullo stesso mese 2015. E ha chiuso il primo quadrimestre a +3,2%. Sarà col segno più anche il primo semestre 2016, pur con mesi di maggio e giugno penalizzati dagli Europei di calcio su Rai e Sky. I problemi verranno nella seconda parte, che non si prospetta un granché per il mercato pubblicitario italiano causa Brexit e instabilità delle borse. E tenuto conto che, civilisticamente, la società La7 srl ha chiuso in rosso sia il 2014, sia il 2015, per uno come Cairo potrebbe essere insopportabile fronteggiare un terzo anno in deficit.

Il 2017, almeno sul lato costi, potrebbe però essere più roseo: viene meno l’oneroso contratto di Crozza (il suo show costava 10 milioni all’anno, tutto compreso), e anche quello di affitto di banda con Telecom Italia. Sta infatti per scadere l’impegno assunto da Cairo nel 2013 per l’affitto di banda (7,2 Mbit/s) a prezzi che sono il doppio di quelli di mercato; e sta per completarsi la messa a regime del multiplex (22,4 Mbit/s pronti dal 1° gennaio 2017) acquistato da Cairo, con un investimento che, nei piani dell’imprenditore, dovrebbe dare risultati interessanti nel tempo. Sia sul fronte dell’affitto di banda a terzi, sia per il lancio di nuovi canali del network La7 e La7d, a cui sta lavorando il direttore di La7, Fabrizio Salini.

ItaliaOggi

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