È Lecce la città protagonista della seconda tappa dell’inedito viaggio di “Voglio vivere in Italia”, in onda su laF (Sky 135) giovedì 13 giugno alle ore 21.10 in prima tv assoluta. I couchsurfer Simone Chiesa e Anna Luciani proseguono il percorso lungo la penisola a bordo del loro camper rosso, con l’obiettivo di riscoprire le città italianecon lo sguardo degli stranieri che hanno scelto di viverci.
Soprannominata anche “Signora del Barocco” per lo stile che ne caratterizza le guglie, i portali, le chiese, i monumenti e le abitazioni del centro storico, Lecce, già capitale italiana della cultura nel 2015 e tra le città più belle e turistiche di tutta la Puglia, è diventata la casa di molti stranieri che hanno scelto di realizzare qui i propri progetti di vita.
Simone e Anna incontrano per primo il 63enne inglese David, arrivato in Italia per amore e diventato professore all’università del Salento; con lui esplorano il centro di Lecce, il Museo ebraico, i sotterranei di Palazzo Adorno e partecipano a una lezione di pizzica, danza frenetica e coinvolgente, di cui lui è un grande appassionato. Salutato David, Simone e Anna conoscono Ania, polacca di 33 anni, e il suo ragazzo leccese Francesco: insieme hanno creato il 167/B street, un laboratorio artistico diventato da due anni anche Associazione, che costituisce da tempo un reale motore di ricerca e sperimentazione dell’arte urbana, usata specialmente per progetti legati al sociale, come il Festival “Oltremare” a San Cataldo, manifestazione di street art che sul lungomare ha rivalorizzato con creatività un vecchio edificio, raccogliendo un riscontro positivo anche dagli stessi cittadini.
Successivamente, Simone e Anna conoscono Saif, Imam della comunità islamica, che li conduce verso il centro storico, luogo che gli ricorda molto Tunisi, sua città d’origine, sia per la sua struttura, sia per il senso di appartenenza che le persone hanno verso la comunità e il territorio. Passeggiando per Piazza Duomo, Saif, da buon mediatore culturale e interprete, forte sostenitore del dialogo interreligioso, si confronta con molte persone del posto. “Ognuno nella comunità ha il suo ruolo – afferma – non è solo la gente della città che deve aprirsi e accogliere, ma anche lo straniero già presente deve partecipare all’accoglienza di chi arriva in città”. Infine, i due couchsurfer incontrano Somieh, musicista e ballerino Keniano, che a Lecce ha cominciato a lavorare nel laboratorio del maestro Renzo Buttazzo, famoso scultore della pietra leccese, apprendendo l’arte e diventando anche lui uno scultore professionista. La musica, però, è rimasta la sua grande passione, infatti suona con alcune band della città e partecipa attivamente a progetti musicali e sociali, come l’Orchestra senza Confini, che unisce musicisti italiani e africani.