“Dopo due figli ritorno popstar”

“Dopo due figli ritorno popstar”

La cantante pubblica «El Dorado»: «Ora mi sento più libera»

Però poi si lascia andare. Alla sua maniera, molto compassata ed elegante. «Ora mi sento più libera di quanto lo sia mai stata», dice dopo essersi seduta comoda nella sua stanza al Mandarin Oriental e aver risposto molto formalmente alle prime domande.
Zeppe altissime, un anello per dito (tranne il mignolo della mano sinistra), sorriso cinematografico. Shakira è una delle ultime first lady del pop mondiale, famosa ovunque ma specialmente nel mondo che parla spagnolo, autrice e interprete dell’inno forse più famoso dei mondiali di calcio (il Waka Waka per Sudafrica 2010) nonché compagna di uno che quel mondiale l’ha vinto (Gerard Piqué del Barcellona). Ora che i loro figli Milan e Sasha hanno quattro e due anni, ha scoperto l’El Dorado, che non è soltanto il titolo del nuovo disco uscito per Sony dieci giorni fa, ma pure una nuova forma mentis e, tutto sommato, una attitudine diversa. Dopotutto, la vita delle popstar ricomincia spesso a quarant’anni.

Quindi, cara Shakira, è una ripartenza, non un ritorno dopo aver meditato l’addio.
«Non ho mai pensato di ritirarmi, ho avuto solo paura di ricominciare e di trascorrere tanto tempo in studio di registrazione lontano dai miei figli. E’ stato come un click: ho chiamato la mia casa discografica Sony e ho detto che non avrei trascorso un anno e mezzo concentrata solo a registrare un disco».
E così?
«E così tutto è iniziato pubblicando un brano dopo l’altro finché, tramite l’app ShakiraElDorado.com, i fan hanno composto la scaletta definitiva del disco».
El Dorado.
«Una specie di metafora».
Ossia?
«Per i conquistatori del Sud America era un luogo mitologico sul fondo di un lago. Poi è diventata il simbolo delle ricerca della pace interiore o, almeno, della propria giusta dimensione. In fondo, il segreto del successo è una giusta combinazione di talento e positività».
Per cercarla, stavolta canta più in spagnolo che in inglese (solo tre brani su tredici).
«C’è anche una parte in francese in Comme moi con il rapper Black M». (sorride – ndr)
Ma perché ha scelto di tornare nel suo ruolo di popstar planetaria?
«A un certo punto ho sentito come un bug, come una mancanza nella mia personalità, e ho voluto reimmergermi nella musica che è poi sempre stata la mia passione principale».
Sa di far parte di una delle coppie d’oro dello showbiz?
«Io e Gerard siamo molto partecipi, pur mantenendo distinte le nostre attività. E questo fa di noi una coppia super strong, molto forte. Lui va via per il Campionato del Mondo e io per una tournée ma senza frizioni».
Ora tocca a lei.
«Sì è iniziata la promozione e il 6 luglio duetterò con Chris Martin dei Coldplay al Global Citizen Festival di Amburgo. E poi inizia ovviamente il mio tour».
Spettacolare e kolossal come al solito?
«Non so ancora, ma ora mi sento più matura e non faccio più cose che non voglio fare».
Ad esempio?
«Beh in passato avevo un gigantesco serpente sul palco…».
Infatti qui a Barcellona ha cantato in versione quasi acustica al Convent dels Àngels.
«È la mia nuova dimensione».
Però sarà sempre a piedi nudi sulla scena.
«Certo che sì, ballare con i tacchi è molto più complicato…».
Anche fare un grande concerto oggi è complicato. Dopo Manchester, per capirci.
«La musica dovrebbe togliere la paura, non aumentarla».
Lei ha paura?
«Diciamo che sono preoccupata, non potrebbe essere altrimenti».
C’è una popstar italiana molto popolare in Sudamerica, Laura Pausini.
«A me piace molto la musica italiana, mi ricordo quando mio padre cantava Parlami d’amore Mariù… La Pausini? Sì mi piacerebbe una volta fare un duetto con lei».
E al cinema ha mai pensato?
«Oh no, ho già abbastanza pietanze nel mio piatto, non ne voglio altre… E, per dirla tutta, con due figli è pure impossibile».
Paolo Giordano, il Giorno

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