I concerti a Roma: 12-13 giugno

I concerti a Roma: 12-13 giugno

LUNEDI’ 12 GIUGNO

Jazz/Omaggio a Sidney Bechet
Per chi ama il jazz, il clarinetto e il sax soprano di Sidney Bechet (chi non ha mai sentito il Petit Fleur suonato dal grande musicista scomparso nel 1959?) sono indimenticabili, e stasera la New Old Time Jazz Band (Aldo Surio al clarinetto, sax soprano e flauto traverso, Isabella Spacone al piano, Stefano Vittoni al basso e Claudio Montisci alla batteria) gli rende omaggio frugando nel suo folto repertorio.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 21

Chitarre/Justin King al Fonclea
Justin King è un musicista, compositore e multistrumentista americano considerato un maestro del tapping, tecnica che consiste nel produrre al tempo stesso note e ritmi, usata anche da star come Barney Kessel e Tal Farlow, e in Italia da Vittorio Camardese, tutti abilissimi nell’adoperare le dita della mano destra per percuotere le corde sul manico dello strumento generando sia note che suoni. Justin oggi vive nell’Oregon, crea musica per film e televisione e gira il mondo per dare concerti. Tra i suoi progetti figurano anche lavori di fotogiornalismo in Iraq, Haiti e Sudafrica
Fonclea, via Crescenzio 82a, ore 21

Jazz/Chiude il San Lorenzo Festival
Una grande orchestra che ospita tutti gli artisti ospiti della manifestazione conclude stasera il San Lorenzo Jazz Festival: sul palco la San Lorenzo Jazz Orchestra e tanti dei musicisti che hanno partecipato alla terza edizione della rassegna. Si farà tardi.
San Lorenzo Jazz Festival, Nuovo Cinema Palazzo, piazza dei Sanniti 9a, ore 21.30

MARTEDI’ 13 GIUGNO

Musica/Einaudi, doppio live a Caracalla
Il pianista e compositore torinese Ludovico Einaudi, ora sessantaduenne, si muove fra classica, rock, jazz, world music e tanti altri ingredienti, ha fatto mille diverse esperienze nonché esplorazioni (è stato anche direttore e concertatore dell’orchestra La notte della Taranta) e arriva a Roma per un doppio concerto nel quale presenta il suo nuovo album Elements. «E’ un disco – spiega – che nasce da un desiderio di ricominciare daccapo, di intraprendere un nuovo percorso di conoscenza. C’erano nuove frontiere che da tempo desideravo indagare: i miti della creazione, la tavola periodica degli elementi, le figure geometriche di Euclide, gli scritti di Kandinsky, la materia sonora, ma anche i colori, i fili d’erba di un prato selvatico, le forme del paesaggio. Per mesi ho vagato dentro una miscela apparentemente caotica d’immagini, pensieri e sensazioni; poi tutto si è gradualmente amalgamato in una danza, come se tutti gli elementi facessero parte di un unico mondo, ed io anche. Questo è Elements. Se non fosse musica sarebbe una mappa dei pensieri, a volte chiari, a volte sovrapposti, punti, linee, figure, frammenti di un discorso interno che non si ferma mai».
Dopo una spiegazione del genere, così intrigante, non si può fare a meno di correre a sentire, a scoprire e ad assaporare il sound ricco e stratificato del pianista e compositore e il mix che unisce con naturalezza suoni acustici, elettrici ed elettronici. Con Einaudi ci sono Federico Meozzi al violino, Redi Hasa al violoncello, Alberto Fabris al basso e live electronics, Francesco Arcuri alle chitarre e Riccardo Lagà alle percussioni. Attenzione, i due appuntamenti romani sono le uniche date italiane del suo tour.
Terme di Caracalla, viale Terme di Caracalla, oggi e domani ore 21

Rock/Andy Shauf al Monk
Un cantautore che viene da una piccola città del Saskatchewan, Canada, suona tanti strumenti, registra ancora le sue canzoni con tecniche analogiche e ha la rara capacità di trascinare gli ascoltatori nelle storie che racconta: è Andy Shauf, che nei brani del suo album The Party costruisce e narra personaggi che poi fanno parte della normale vita di tutti i giorni, dalla ragazza che balla da sola al ragazzo che svela i proprii segreti, dalla coppia che litiga sempre a corteggiamenti impossibili. E l’ottimo Andy, un po’ rocker e un po’ crooner, lo fa in scene musicali dipinte da chitarre distorte, sezioni d’archi, clarinetti e synth, il tutto accompagnato da piano, chitarre acustiche e batteria. Niente male.
Monk Club, via Giuseppe Mirri 35, ore 22

Jazz/Face to Face
Face to Face è il gruppo nato dall’incontro tra il chitarrista Rocco Zifarelli e il vibrafonista Pierpaolo Bisogno, secondo i quali c’è quasi un’attrazione fatale fra i due strumenti e le loro tante potenzialità melodiche, ritmiche, timbriche e armoniche. Con loro suonano Francesco Puglisi al basso e Valerio Vantaggio alla batteria.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 21

Musica/Soundtrack all’Arciliuto
Cinema in Musica, da Casablanca a La vita è bella: è il titolo della serata a base di celebri colonne sonore del pianista Silvano D’Auria, che offre un viaggio tra immagini e suoni mentre sullo schermo scorrono le scene che ci hanno accompagnato in 70 anni di cinema, dall’Humphrey Bogart di Casablanca (1931) al Roberto Benigni di La vita è bella (1997), passando tra i personaggi di Robert De Niro, il grande west di Sergio Leone e la malinconia di Massimo Troisi. Ritroverete le storie che vi hanno emozionato e i ricordi di una vita al cinema in uno spettacolo innovativo e adatto a un pubblico di ogni età.
Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21.30

Fabrizio Zampa, il Messaggero

Torna in alto