Benedetta parla di un rapporto speciale nel nuovo singolo Ragazzo Démodé

Benedetta parla di un rapporto speciale nel nuovo singolo Ragazzo Démodé

Ragazzo Démodé è una canzone nata un po’ per caso, mentre suonavo un semplice giro di accordi con la chitarra che mi ha suggerito una melodia. Il testo si riferisce al rapporto con una persona speciale, che, nonostante le difficoltà legate alla crescita, mi ha spronata e invogliata a tornare a fantasticare come una bambina. Sono una persona molto riflessiva e paranoica, ma la presenza di questo “ragazzo démodé” riesce magicamente a tranquillizzarmi e a concedermi di sognare in grande. Ciò che lo differenzia da tutti gli altri è sicuramente il fatto che non segua il continuo susseguirsi di mode attuali, ma al contrario ha uno stile vintage e unico, così come un affascinante approccio ‘vecchio stile’ nei confronti della vita.

È l’unica costante tra un incessante via vai di persone ed è l’unico ragazzo disposto ad accompagnarmi a fare shopping, ad aspettarmi fuori dal camerino mentre mi provo quasi tutto il negozio, a offrirmi innumerevoli lezioni di fisica e ad ascoltarmi parlare per ore. In conclusione, nella canzone auspico a un futuro rose e fiori con lui al mio fianco, a prescindere dal fatto che il nostro rapporto rimanga un’amicizia o si tramuti in qualcosa di più.

Fin da bambina la mia mente ha sempre elaborato pensieri su pensieri, che ho percepito l’esigenza di esprimere tramite qualsiasi mezzo a disposizione. Fu così che in quarta elementare scrissi la mia prima canzone, riguardante il bambino biondo per cui avevo una cotta. Spronata anche dai miei artisti preferiti e dalle grandi ambizioni che iniziavano a sorgere, cominciai a prendere lezioni di chitarra presso una piccola accademia gestita da mio zio, un musicista strabiliante e la mia fonte di ispirazione. Mio zio, infatti, è stato per me un modello di riferimento, un eroe atipico e incredibile, che al posto della spada stringeva una chitarra tra la mani. Dopo qualche anno decisi di continuare solamente da autodidatta per potermi invece dedicare alle lezioni di canto, che svolgo tutt’ora.

Dopo un lungo periodo di composizione in inglese, ho recentemente iniziato a scrivere solo in italiano, comprendendone l’importanza. Ciò che conta, infatti, non è mai stato tanto la lingua utilizzata, quanto piuttosto la musica in sé come mezzo di espressione. Infatti, a volte penso di essere nata per questo e di percepire una passione talmente forte da non poter essere trascurata. Attualmente partecipo spesso alle musiche d’insieme organizzate dall’accademia e scrivo quotidianamente testi che possano calzare a pennello con le melodie che mi passano per la testa.Per me non ha importanza la lingua in cui scrivo, la musica per me è lo strumento principale che mi permette di esprimermi al meglio. Voglio far arrivare il mio messaggio soprattutto alle nuove generazioni, la musica è un mezzo potente che va usato con criterio e attenzione.

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