Antonio Ricci attacca Mediaset, «e la sua tendenza masochistica a mandare in onda format usurati. Ormai in prime time vanno solo reality», aggiunge il patron di Striscia la notizia, che da lunedì su Canale 5 cambia conduttori con l’arrivo di Gerry Scotti e Michelle Hunziker al posto di Ficarra e Picone, «e si son persi di vista la fiction e il varietà. Il reality, poi, è un tipo di trasmissione che genera altri reality, che mette in circolo personaggi che alimentano i palinsesti del mattino e del pomeriggio, ed entri in un fango da cui è difficile uscire. Ma, evidentemente, piace così». Per Ricci, ad esempio, il caso Riccardo Fogli-Fabrizio Corona alla recente edizione dell’Isola dei famosi «è una cosa delinquenziale che può avere senso se lo giustifichi con gli ascolti. Invece, neppure gli ascolti sono arrivati. È un format usurato, e lo si capiva già dalla scorsa edizione, quando era rimasto in piedi solo per gli scandali sollevati da Striscia sui concorrenti che fumavano spinelli».
Tuttavia, una trasmissione come Paperissima «non si fa più in prime time. Ci accontentiamo della edizione che va in onda alla domenica al posto di Striscia, e che è sempre il programma più visto della domenica. Noi facciamo tutta la stagione di Paperissima coi soldi che Fabio Fazio usa per i taxi dei suoi ospiti. E va bene così. Nel frattempo i bambini che vedete nei video di Paperissima sono tutti morti di vecchiaia».
Liquida alla stregua di una boutade la dichiarazione di Carlo Freccero, direttore di Rai 2, che vorrebbe Ricci alla Rai: «Freccero ne parla solo coi giornali, e poi a novembre se ne va, cosa gli vuoi dire? Io non ho l’esclusiva con Mediaset», dice Ricci, «e sono pronto ad ascoltare proposte. Ma in Rai ci sono stati colloqui formali solo due volte: una con Angelo Guglielmi. Un’altra con Roberto Zaccaria. In entrambi i casi non c’è stato seguito».
Ma l’inventore di Striscia approfitta della virata su Freccero per sferrare un duro attacco al suo vero obiettivo: «Freccero ora è a Rai 2, sta respirando un’aria troppo satura di Andrea Fabiano (ex direttore di Rai 2 e di Rai 1, ndr) e viene obnubilato. Fabiano, tanto per ricordarlo a tutti, è quel direttore di Rai 1 che difese a spada tratta Flavio Insinna, invece di difendere i dipendenti Rai e i concorrenti di Affari tuoi maltrattati dal conduttore. Fabiano è la simpatica creatura che, dopo che io ero stato convocato in Rai per un ricordo di Enzo Trapani, di cui sono l’allievo, decise di tagliare il mio contribuito perché non potevo apparire in Rai. Fabiano», prosegue un Ricci infervorato, «è quello che il 28 giugno 2016, alla presentazione dei palinsesti Rai, prese l’impegno di iniziare la prima serata di Rai 1 alle ore 21.15. Non lo ha mai, e dico mai rispettato. Anche in estate l’access di Rai 1 finisce sempre alle 21.30. Non è certo colpa di Striscia se la prima serata inizia così tardi. E poi noi siamo una rete commerciale, e a volte dobbiamo andare lunghi per sopperire a un prime time non fortissimo».
Tipo Adrian? «Quella è una cosa che non si può definire, una specie di truffa degli anziani e agli anziani, Adrian è stato un buco nero che tutto risucchia».
Adesso è il momento Barbara D’Urso, che imperversa su tutto il palinsesto di Canale 5. «Ma la povera Barbara fa una operazione di supplenza», risponde Ricci, «così come fanno spesso Gerry Scotti o Michelle Hunziker. Quando in palinsesto non riesci a trovare mai una carta vincente, non ti resta che affidarti alle sicurezze già rodate nel tempo».
Quanto ai nuovi cavalli di battaglia su cui punterà Striscia, Ricci spiega che secondo lui, in politica, la vera rivelazione è il neo-segretario del Pd Nicola Zingaretti: «La forza di certi soggetti è stare nell’ombra. Lui è sempre vissuto della luce riflessa del Commissario Montalbano (interpretato dal fratello Luca Zingaretti, ndr). Se la può ancora cavare nella dichiarazione breve per i tg. Invece, se lo ascolti nei discorsi lunghi, ha un problema di dislessia, non dice una parola giusta. Sia lui, sia Martina, poi, se ne escono con dei falsetti preoccupanti».
Due curiosità, infine: Striscia la notizia non è in diretta, ma in differita di 30 minuti, «anche se siamo sempre pronti per andare live in caso di bisogno». E il doppiaggio delle gag di Paperissima non è quello originale, ma, nel caso di Gerry Scotti, viene rifatto ex novo ogni settimana.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi